Sequestrata una Maserati targata Ticino

Era intestata a una società anonima di Lugano ma guidata da un milanese - Per riaverla il proprietario dovrà versare oltre 70 mila euro
Red. Online
22.12.2015 05:05

LUGANO - È stato fermato vicino a Casalpusterlengo (in provincia di Lodi) a bordo di una Maserati Ghibli targata Ticino e intestata a una società anonima di Lugano. Al volante vi era un italiano (di 55 anni) residente a Milano. Dopo gli accertamenti di rito, la Guardia di finanza ha deciso di sequestrare il mezzo (di un valore superiore agli 80.000 franchi) avviando un procedimento per contrabbando nei confronti del conducente.

«Fenomeno in aumento»

Non è la prima volta che casi del genere vengono a galla in Italia. La stesse fiamme gialle spiegano che «il fenomeno della circolazione di veicoli con targhe estere utilizzati da cittadini italiani sta assumendo una certa rilevanza» e proprio nell'edizione del 9 dicembre avevamo parlato dell'utilizzo (spesso illecito) di società di diritto elvetico per la sottoscrizione, da parte di azionisti italiani, di contratti di leasing per l'intestazione di beni di lusso. Società anonime create insomma con il solo scopo di permettere all'azionista (nascosto dietro l'anonimato) di godere dell'utilizzo di beni di lusso, quali ad esempio autovetture molto costose. In questo modo l'azionista, che magari all'estero fa figurare fiscalmente una situazione finanziaria precaria, può circolare impunemente a bordo di un bolide targato Ticino, giustificandosi spiegando che l'auto non è sua ma di una società di cui è solo un dipendente. In questo caso specifico il conducente non è risultato in possesso di un'autorizzazione, di competenza degli uffici della dogana, all'utilizzo dell'automezzo svizzero sul territorio italiano.

Sanzione salata

Per tornare in possesso dell'auto il proprietario dovrà così versare agli uffici delle dogane, considerato che il veicolo aveva solo 2 mesi di vita, una cifra superiore ai 70.000 euro (tra imposte evase e sanzioni).

«Il fenomeno – spiega la Guardia di finanza – consente di aggirare alcuni profili del regime fiscale tributario nazionale, di non comparire come intestatari di autoveicoli di lusso, di rendere più difficili o del tutto vane le procedure per il recupero di sanzioni amministrative a seguito di violazioni del codice della strada».

In questo articolo: