Sanità

Servizi di assistenza e cura a domicilio: verso un'estensione dell'obbligo di CCL

Finora applicabile solo ai servizi di assistenza e cura a domicilio che richiedono il finanziamento cantonale, l’obbligo di aderire al contratto collettivo di lavoro di settore o di garantire condizioni di impiego equivalenti verrà esteso a tutti i servizi autorizzati ad esercitare in Ticino: lo ha annunciato oggi il Consiglio di Stato
©Chiara Zocchetti
Red. Online
22.12.2025 10:19

Finora applicabile solo ai servizi di assistenza e cura a domicilio che richiedono il finanziamento cantonale, l’obbligo di aderire al contratto collettivo di lavoro (CCL) di settore o di garantire condizioni di impiego equivalenti verrà esteso a tutti i servizi autorizzati ad esercitare in Ticino. Lo ha annunciato oggi con un comunicato il Consiglio di Stato.

Dopo la riforma entrata in vigore il 1. maggio 2023 già volta all’inasprimento dei requisiti per l’ottenimento e il rinnovo dell’autorizzazione d’esercizio, nella sua seduta odierna, il governo, su proposta del Dipartimento della sanità e della socialità, ha adottato una nuova revisione del regolamento sui requisiti essenziali di qualità per i servizi di assistenza e cura domicilio e per i centri terapeutici diurni e notturni. La modifica prevede in particolare l’introduzione di un nuovo presupposto autorizzativo per i servizi di assistenza e cura a domicilio (SACD) e per i centri terapeutici diurni (CDT) e notturni (CNT), ovvero l’obbligo di aderire al contratto collettivo di lavoro del settore o, in alternativa, di garantire condizioni di impiego equivalenti, si legge nella nota. Attualmente solo i SACD che intendono sottoscrivere un contratto di prestazione, e quindi far capo al finanziamento residuo delle cure da parte del Cantone secondo la legge federale sull’assicurazione malattia (LAMal), sono tenuti a rispettare questo requisito.

Per migliori condizioni e cure

«L’offerta di condizioni di lavoro adeguate dal profilo degli orari di lavoro, della tutela della salute e dell’integrità fisica, degli aspetti retributivi nonché delle norme professionali e legali contribuisce al miglioramento della qualità del lavoro e di conseguenza alla qualità delle cure fornite alla popolazione», continua il comunicato. «Tali presupposti, oltre a favorire la soddisfazione del personale curante, ne rafforzano la fidelizzazione, con effetti positivi sulla conoscenza dei processi, sulla continuità assistenziale dei pazienti e sulla formazione di personale qualificato. Il rispetto delle condizioni di lavoro usuali nel settore può quindi venir elevato a standard minimo di qualità, già a livello di rilascio e rinnovo dell’autorizzazione di polizia sanitaria».

I SACD autorizzati ad esercitare in Ticino sono attualmente 81, mentre sono 67 quelli che nel 2025 hanno stipulato il contratto di prestazione con il Cantone. La modifica adottata entrerà in vigore il 1. gennaio, con un termine transitorio di adeguamento sino al 30 giugno 2026, indipendentemente dalle scadenze ordinarie delle autorizzazioni di esercizio.

Più requisiti

Parallelamente, oltre ad alcuni adeguamenti puntuali, viene elevato anche il livello formativo richiesto per esercitare la funzione di direttore o direttrice sanitari di un SACD: mentre finora era di principio sufficiente un diploma of advanced studies (DAS), verrà d’ora in avanti richiesto l’ottenimento di un master of advanced studies (MAS) in gestione sanitaria. Anche il conseguimento di questa formazione specialistica è ritenuto fondamentale per garantire cure appropriate e rispondere adeguatamente alle esigenze di un settore sociosanitario in continua evoluzione. I nuovi requisiti illustrati, specifica il Cantone, «si applicheranno di fatto solo ai SACD già attivi e riconosciuti in Ticino, dal momento che, come noto dal 1. dicembre 2024 è in vigore, quale primo ed apparentemente ancora unico Cantone, il blocco del rilascio di nuove autorizzazioni a esercitare a carico della LAMal agli infermieri e alle infermiere indipendenti ed alle organizzazioni che li impiegano».