Bellinzonese

«Servono più strutture sportive per le associazioni giovanili»

Il grande evento di «Maxibasket» tenutosi a Bellinzona in estate ha acceso i riflettori sulla questionedei palazzetti dedicati a competizioni e lezioni - Bacciarini: «La situazione nella capitale è buona, ma si potrebbe migliorare»
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Irene Solari
06.09.2025 06:00

L’estate bellinzonese è stata il fulcro di uno degli eventi sportivi internazionali di maggior richiamo: i mondiali di Maxibasket, rassegna sportiva dedicata ai veterani della pallacanestro organizzata dalla Federazione Svizzera di Maxibasket (FIMBA Switzerland). La 17. edizione della manifestazione, andata in scena dal 27 giugno al 6 luglio, si è articolata su tre città ticinesi: la capitale, appunto, Lugano e Locarno. Dieci giornate che hanno visto disputarsi circa 1.200 partire nelle 24 strutture messe a disposizione dalle tre regioni coinvolte. E che hanno radunato oltre 6 mila atleti provenienti da tutto il mondo. Un evento descritto dagli organizzatori come «il più grande mai visto, con anche un importante impatto sulla regione». Partendo proprio da un bilancio bellinzonese della manifestazione, che ha acceso i riflettori sulla situazione delle infrastrutture sportive nella Turrita - alla luce di una volontà sempre più crescente di rendere la città un riferimento per gli eventi sportivi - abbiamo fatto il punto della situazione con Gian Mattia Bacciarini, giocatore della nazionale svizzera Over 45, membro di comitato svizzero della FIMBA Svizzera, nonché docente di educazione fisica alla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona.

Un’impresa organizzativa

«Per il comitato organizzatore preparare il mondiale di Maxibasket è stata una vera e propria impresa, un evento di questa portata non era mai stato allestito in Ticino», spiega a tal proposito Bacciarini. «Per dare un’idea dell’entità della manifestazione basti pensare che, oltre alle migliaia di atleti erano presenti anche i loro accompagnatori e i membri dello staff. In totale stiamo parlando di oltre 10 mila persone». Per gestire il tutto, naturalmente, è servito un grande impegno logistico e organizzativo: «Tutti hanno fatto la loro parte nella gestione dell’evento, come ad esempio la Città e l’Organizzazione turistica regionale. È stato qualcosa di immenso. Certo qualche piccolo disguido a livello organizzativo c’è stato ma trovo sia anche abbastanza normale, vista l’entità dell’evento, che qualcosa non funzioni al primo colpo. In ogni caso tutti hanno fatto del loro meglio per rispondere positivamente alle problematiche presentatesi in corso d’opera».

«Il potenziale c’è»

Come membro di comitato della FIMBA Svizzera, Bacciarini non può che dirsi soddisfatto di come sono andate le cose. «Questi mondiali organizzati in Ticino hanno ottenuto un grande successo, ci è anche stato detto da chi vi ha partecipato che questo evento è stato uno dei migliori, se non il migliore mai organizzato». In tal senso il nostro interlocutore tiene a ringraziare i tanti volontari che si sono messi a disposizione e in alcuni casi hanno fatto anche «l’impossibile: senza di loro non avremmo mai raggiunto questi ottimi risultati». In generale, prosegue Bacciarini, «in Ticino, rispetto ad altre nazioni, siamo ben attrezzati a livello logistico con le strutture e abbiamo il potenziale per far sì che questi eventi ci siano. Ma bisogna fare in modo che tutti gli attori coinvolti - come il Cantone, le città, le organizzazioni turistiche e le società sportive - remino nella stessa direzione. Se questo avviene, avremo sempre di più la possibilità di ospitare simili appuntamenti sul nostro territorio».

Accaparrarsi gli spazi

«Sempre parlando di strutture sportive - rileva il nostro interlocutore - a Bellinzona non siamo messi male. Certo, le infrastrutture attuali non sarebbero state sufficienti per organizzare un evento di così ampia portata senza avere il supporto delle altre città, pensando soprattutto al gran numero di persone che vi ha partecipato». Quello che però manca, secondo Bacciarini, è una vera e propria infrastruttura per gli eventi. «Abbiamo il PalaSport, ma è ormai un edificio un po’ vetusto. C’è in progetto di creare una palestra per le scuole e le società che possa anche ospitare partite ed eventi di una certa caratura, sia a livello nazionale che internazionale. E questo pensando soprattutto a sport come basket, pallavolo, calcio, unihockey». In veste di docente di educazione fisica, poi Bacciarini mette in evidenza un aspetto legato ai giovani: «Nel Bellinzonese abbiamo moltissime società sportive e ognuna reclama il suo spazio. C’è quindi una sorta di ‘gara’ per accaparrarsi gli spazi a disposizione, che siano palestre, piscine o piste di ghiaccio. Sicuramente creare qualche infrastruttura in più sarebbe positivo, in modo da avere un certo agio sia nell’organizzare eventi sportivi, che per le regolari lezioni scolastiche».