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Sette donne per sette vie (o piazze) di Mendrisio

I profili sono stati identificati, i luoghi a cui dedicarli quasi - Prosegue il lavoro della commissione che è stata riattivata dopo la richiesta di dedicare più strade a personalità femminili - Proposte concrete entro fine anno
Oggi solo due luoghi mendrisiensi sono dedicati (anche) a una donna: piazza Adele e Gottlieb Duttweiler a Capolago e via Lisa Vela Cleis a Ligornetto: l’1,98% delle 101 piazze e vie con nomi di personalità della storia ticinese e del Mendrisiotto presenti nel capoluogo momò. © CdT/Gabriele Putzu
Lidia Travaini
16.10.2020 06:00

Chi? Dove? Sono queste le domande principali a cui deve trovare risposta la Commissione denominazione strade, che il Municipio di Mendrisio ha deciso di ricostituire dopo anni di inattività. La riattivazione è legata alla richiesta di dedicare un maggior numero di vie e piazze a personalità femminili (formulata in due diverse interrogazioni), il suo obiettivo ufficiale è però quello di fare un lavoro più ampio: analizzare le strade e i loro nomi, identificare le vie o piazze che hanno bisogno di un nome o che potrebbero aver bisogno di cambiare nome e poi portare delle proposte in Municipio.

Chi

Chi e dove, scrivevamo. Le risposte a queste domande stanno pian piano materializzandosi. La commissione si è già infatti riunita più volte e dagli incontri sono emerse novità significative. La prima domanda in particolare ha ormai una risposta certa. Sui nomi che presto appariranno sui noti cartelli blu che indicano le vie c’è infatti unanimità. Sono i sei proposti in marzo in un’interrogazione de l’Alternativa: Maria Bernasconi (1869-1953, benefattrice), Erminia Macerati (1871-1957, maestra e ispettrice di economia domestica), Linda Brenni (1914-1994, prima municipale di Mendrisio), Maria Ghioldi-Schweizer (1924-2010, politica, militante per il suffragio femminile), Sara Radaelli (1835-1919, maestra e direttrice della prima società femminile di mutuo soccorso) e Flora Ruchat-Roncati (1937-2012, architetta, prima donna professore ordinario al Politecnico federale di Zurigo). A cui dovrebbe aggiungersi un settimo profilo scelto dalla commissione: Ersilia Fossati (1921-1999, maestra, politica e militante per il suffragio femminile).

Dove

Dove compariranno questi cartelli è invece meno chiaro. Le idee però non mancano e alcune zone idonee sono state identificate. Ma l’operazione è semplice solo in apparenza. Da una parte perché un cambio di nome comporta delle modifiche di indirizzo e coinvolge un certo numero di persone. In caso di sostituzione potrebbe quindi essere necessario una sorta di periodo di transizione durante il quale un luogo ha due nomi (e un mendrisiense due indirizzi). Dall’altra perché quello che si sta cercando di concretizzare è anche un lavoro qualitativo. Nessuno vuole dedicare un vicolo cieco di pochi metri a una nuova personalità. Anche se questo forse è l’esempio più drastico.

Doppioni e nomi «banali»

C’è poi un ulteriore aspetto da considerare. Quello del profilo a cui si rinuncia: nessuno infatti vuole creare malumori. Il fatto che a Mendrisio ci siano ben 41 doppioni aiuta tuttavia nell’identificazione dei possibili nomi a cui rinunciare. Le strade da percorrere saranno sostanzialmente due: ridurre il numero di doppioni e rinunciare a nomi «banali». Un esempio in questo senso potrebbe essere quello di via Besazio, a Besazio. Una via da percorrere - ci perdonerete l’ennesimo gioco di parole - potrebbe essere quella di dedicare spazi oggi senza nome a nuove personalità meritevoli, ad esempio parchi, zone ricreative o piccole piazze. Una scelta valorizzante che parallelamente permetterebbe di evitare cambi di indirizzo.

Gruppo affiatato

A presiedere la commissione è il municipale Daniele Caverzasio, che riassume così il lavoro svolto finora: «Inizialmente abbiamo portato avanti un lavoro con l’Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino per identificare profili meritevoli e legati al territorio. Questa fase è importante anche per trovare le zone in cui intervenire, sarebbe infatti bello che le persone a cui saranno dedicati i luoghi o le strade abbiano un legame con questi posti. La commissione sta lavorando davvero bene e con entusiasmo, penso che riusciremo a portare delle proposte concrete in Municipio entro la fine dell’anno».

Nomi che celano vite da scoprire

La commissione sta pensando anche a un progetto collaterale: «Sarebbe bello se oltre al cartello con il nome a cui è dedicato il luogo si trovasse il modo di far conoscere la vita, la storia delle donne dietro al nome, così che possa essere associato a una vita, un impegno, una passione, dei traguardi», conclude Caverzasio.