Sfondò il Civico, andrà in clinica psichiatrica

La misura stazionaria sostituisce la condanna sospesa a 24 mesi di carcere - Riconosciuta una scemata responsabilità grave, altrimenti avrebbe rischiato sei anni
La porta del pronto soccorso del Civico divelta.
John Robbiani
Red. Online
12.05.2017 17:50

LUGANO - Nel pomeriggio di venerdì è stata resa nota la sentenza nei confronti di un 40.enne domiciliato a Morcote che il 13 giugno dell'anno scorso sfondò con la sua auto l'entrata del pronto soccorso dell'ospedale Civico causando il ferimento di alcune persone che si trovavano in attesa, nel corridoio. La Corte delle Assise criminali di Lugano, presieduta dal giudice Mauro Ermani ha condannato l'uomo a un trattamento psichiatrico in una clinica, verosimilmente a Mendrisio. Trattamento che sostituirà la condanna sospesa a 24 mesi.

Nei confronti dell'uomo è stata riconosciuta una scemata responsabilità grave (l'uomo si presentò al Civico credendo di essere stato avvelenato e che fosse in atto un complotto per ucciderlo), ma non totale come invece aveva chiesto la difesa, nella persona dell'avvocatessa Clarissa Indemini. La condanna principale è per tentato omicidio plurimo intenzionale senza scemata responsabilità la pena sarebbe stata probabilmente attorno ai sei anni.

La procuratrice pubblica Margherita Lanzillo chiedeva per l'imputato cinque anni sospesi con la condizionale sostituiti da una misura psichiatrica stazionaria, affermando che solo per caso nessuno aveva perso la vita nell'incidente. La difesa, aveva invece affermato che l'uomo non aveva intenzione di ferire. Aveva inoltre contestato il video dell'accaduto, affermando che essendo stato ripreso dall'altro dava un'impressione sbagliata di quanto successo (nel video si vedeva l'uomo sfondare una prima porta, fermarsi, e poi ripartire sfondandone una seconda, con dei pazienti che solo grazie all'istinto hanno ritratto all'ultimo le gambe per non farsi travolgere).

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