Sì agli scatti e no al carovita per i dipendenti della Città

Il riconoscimento ai dipendenti della Città degli scatti salariali automatici per il 2026, da compensare con la rinuncia a concedere loro il carovita, ha tenuto banco durante la seduta di questa sera del Consiglio comunale di Locarno. Seduta dedicata principalmente all’esame del preventivo per l’anno venturo che fa stato di un disavanzo d’esercizio di poco meno di 1,5 milioni. Tale cifra non varia di molto anche dopo l’approvazione dell’emendamento proposto dalla maggioranza della Commissione della gestione (al quale il Municipio ha aderito) in risposta a quello messo sul tavolo dalla Sinistra Unita. Quest’ultima, per bocca del capogruppo Francesco Albi, chiedeva che venisse accettato il riconoscimento degli scatti salariali automatici. E ciò in virtù di quanto stabilito a suo tempo nell’ambito del passaggio al nuovo Regolamento organico delle dipendenti e dei dipendenti della Città, approvato una settimana fa dal Legislativo cittadino. La Gestione, a maggioranza (PLR, Centro e Lega/UDC), ha fatto propria questa impostazione, proponendo tuttavia di compensare finanziariamente il riconoscimento degli scatti salariali automatici con lo stralcio dell’adeguamento dei salari al carovita previsto inizialmente dello 0,5%, ritenuto non necessario poiché nel 2025 l’inflazione si è attestata allo 0%. E questo poiché i commissari, guidati dal liberale radicale Orlando Bianchetti (relatore del rapporto sul preventivo per il 2026), si sono detti «convinti del fatto che sui costi del personale sia possibile e necessario intervenire in modo più mirato e selettivo, riducendo l’impatto finanziario complessivo senza ricorrere a misure generalizzate che colpiscono indistintamente tutti». Parallelamente i firmatari del «contro emendamento» hanno chiesto all’Esecutivo di valutare sin da subito misure mirate per attenuare l’impatto finanziario della manovra, quali il differimento di un’assunzione o il ricorso a pensionamenti laddove possibile. Lo stralcio del carovita quale «contrappeso» al riconoscimento degli scatti automatici è stato fermamente contrastato dalla Sinistra Unita. «Entrambe le misure - ha argomentato Albi - sono giustificate e non è corretto operare una scelta alternativa tra di esse». Ne è nato un animato dibattito al termine del quale ha prevalso la posizione della maggioranza commissionale. Per i dipendenti ciò si traduce in un guadagno in busta paga.
Moltiplicatori, per ora, invariati
Nel dibattito generale sui conti del 2026, alla fine approvati con dieci astensioni, dai diversi banchi del Legislativo cittadino è stata ribadita la necessità di consolidare la situazione finanziaria del Comune, definita fragile. Invece che interventi puntuali, che ai più sembrano dei semplici cerotti, è stata richiesta una riflessione profonda sul contenimento delle spese, ma soprattutto sull’incremento delle entrate anche rivedendo al rialzo i moltiplicatori d’imposta (per il 2026 rimarranno al 90% per le persone fisiche e al 97% per quelle giuridiche). Un aggravio della pressione fiscale è valutato come «ultima ratio», ha risposto su questo ultimo aspetto il municipale Mauro Silacci. «Questo approccio - ha proseguito il capodicastero Finanze ed economia della Città rilevando come non si possa escludere a priori in futuro un aumento del tasso fiscale, riflette la volontà del Municipio di non compromettere la sua competitività intercomunale tanto in ambito di attrazione di nuovi contribuenti, quanto in ambito aggregativo». L’orientamento, ha ancora spiegato Silacci, è quello di intervenire con scelte consapevoli e non ricorrere a tagli lineari, evitando impatti negativi sui servizi essenziali. Il Municipio è anche al lavoro per potenziare il gettito fiscale con un’azione mirata finalizzata ad attrarre nuovi cittadini e attività economiche. L’esigenza di accrescere le entrate è anche dettata dal fatto che le attuali risorse non sono ancora sufficienti a coprire tutte le spese correnti e tutti gli investimenti che si stagliano all’orizzonte: nel 2026 ne sono previsti di netti per 16,44 milioni di franchi con l’obiettivo di migliorare la qualità degli spazi pubblici e delle infrastrutture. Per questo motivo il Municipio condivide la necessità di trovare soluzioni strutturali che consentano di far lievitare le entrate.
Spazio Elle, aumenta l’affitto
In apertura dei lavori il Legislativo ha approvato l’aumento da 140 mila a 155 mila franchi annui del canone d’affitto versato dal Comune al proprietario degli stabili che ospitano lo Spazio Elle. Un via libera accompagnato dall’invito rivolto all’Esecutivo affinché la Città si doti finalmente di un regolamento chiaro e organico per il finanziamento
