Sì, la casa della giustizia potrebbe restare a Lugano

Buone notizie per Lugano. Con ogni probabilità, la sede della Giustizia continuerà a rimanere in Città. A un anno e un mese dalla grida pubblica lanciata dal consiglio di Stato, ci sono importanti sviluppi nella ricerca di una nuova “casa” per il Terzo potere dello Stato. Di ufficiale non c’è ancora nulla, ma negli scorsi giorni il responsabile politico della Giustizia, il consigliere di Stato Claudio Zali, ha comunicato al Municipio di aver individuato delle soluzioni su territorio di Lugano e di volerne discutere con la Città. «Da parte nostra c’è sicuramente disponibilità a collaborare ma siamo ancora in attesa di una comunicazione ufficiale da parte del Consiglio di Stato», dice il sindaco di Lugano Michele Foletti al Corriere del Ticino. Insomma, la sede della Giustizia dovrebbe quindi rimanere in città. Negli scorsi mesi i “rumors” ipotizzavano pure una possibile edificazione a Bioggio. Uno scenario che sembrerebbe dunque essere tramontato o non trovare conferma.
La risposta in Parlamento
Quanto alle tempistiche, durante il dibattito sul Preventivo 2026 del Cantone, Zali, rispondendo alle domande dei deputati in merito alle riforme nel settore della Giustizia ticinese, ha fatto sapere in maniera telegrafica che «a primavera» porterà «in Consiglio di Stato un messaggio richiedente l’acquisto di due fondi e la richiesta di un credito di progettazione per la Logistica a Lugano».
Da via Peri a... via Pretorio
Le offerte arrivate sul tavolo del Consiglio di Stato dopo il lancio della grida erano state 38. Nel luglio 2024 ne erano state individuate alcune che il Governo avrebbe approfondito in aggiunta a «ulteriori scenari frattanto identificati a livello cantonale». Tra queste vi sarebbero state anche proposte avanzate dal consigliere di Stato Claudio Zali, dallo scorso settembre responsabile politico del settore Magistratura.
La Città di Lugano si era fatta avanti con la torre Est del comparto del Polo sportivo a Cornaredo, uno scenario poi sfumato, mentre la partecipata Lugano Next (ex AIL Servizi) si era fatta avanti con tre blocchi del comparto EFG in via Peri. Anche questa offerta era stata respinta. A farsi avanti per quel comparto era stato anche il gruppo immobiliare della famiglia Artioli (con un blocco). Restando sempre in Città, anche Migros Ticino aveva messo a disposizione degli spazi del centro Migros in via Pretorio 15 a Lugano, proprio di fronte all’attuale Palazzo di Giustizia.
E a Cornaredo? Dopo il «no, grazie» del Cantone, la Città di Lugano proseguirà il trasloco dell’amministrazione comunale nella torre Est e con la vendita dell’immobile in via della Posta nell’ambito delle rivalorizzazioni annunciate in sede di presentazione del Preventivo 2026.
La riorganizzazione
Contrariamente al progetto della cosiddetta «Cittadella della Giustizia» (lo stabile EFG in viale Franscini, bocciato alle urne nell’estate del 2024), che prevedeva la concentrazione in un unico spazio, la riorganizzazione della Giustizia ticinese, annunciata nel novembre dello scorso anno, si basa su quattro blocchi: Blocco 1 «Filiera penale» (Ministero pubblico, Magistratura dei minorenni, Ufficio del giudice dei provvedimenti coercitivi e Polizia cantonale); Blocco 2 «Tribunale di appello» ( Sezione di diritto civile, Sezione di diritto pubblico, Corte di appello e di revisione penale e una sede dell’Ordine degli avvocati); Blocco 3 «Preture e Preture di protezione» (Pretura civile e futura Pretura di protezione di Lugano); Blocco 4 «Servizi amministrativi» (Ufficio di esecuzione, Ufficio dei fallimenti e Ufficio del registro fondiario). Nel processo di riorganizzazione rientra anche la ristrutturazione dell’attuale Palazzo di Giustizia (che dovrebbe ospitare la Magistratura inquirente e la Polizia), dovendo dunque trovare delle sedi transitorie, così da poter risanare completamente l’edificio in centro Città. Per quanto riguarda il Tribunale penale cantonale (TPC), il Consiglio della Magistratura e l’Ufficio dell’incasso delle pene alternative, il gruppo di lavoro del Cantone aveva indicato che «potenzialmente» troveranno casa in un luogo separato.


