Si profila l'asta per l'ex casa comunale di Lugaggia

A Capriasca è da anni che la politica parla di stabili comunali e di una strategia per gestirli al meglio. L’ultimo giro d’orizzonte risale ai primi mesi del 2022, e da allora se n’era persa un po’ traccia. Ora però qualcosa si è mosso: il Municipio intende mettere all’asta l’ex casa comunale di Lugaggia, che una recente perizia stima valga 940.000 franchi. L’introito contribuirà a far fronte ai previsti, auspicati o necessari (è il caso, quest’ultimo, della piscina di cui riferiamo sotto) investimenti negli edifici pubblici che il Comune intende valorizzare: «La vendita all’asta dell’edificio di Lugaggia - afferma il capodicastero Edilizia pubblica Piergiuseppe Vescovi - è il primo passo nel riordino degli stabili comunali».
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L’ex casa comunale è da poco vuota, dopo aver ospitato per diversi anni la sede della Polizia Torre diRedde, migrata recentissimamente nell’area della stazione a Tesserete. L’auspicio del Municipio - la decisione ultima spetta alConsiglio comunale - è quello inoltre di dare all’edificio una destinazione residenziale (servirà un adeguamento del Piano regolatore) in quanto «si presta meglio al contesto di Lugaggia e avrà maggiori possibilità di successo sul mercato immobiliare». L’edificio risale all’inizio del ‘900, ha una superficie di 131 metri quadri e un volume SIA di 1.420 metri cubi.
Per finanziare altre opere
La maggior parte delle forze politiche nella consultazione non si era opposta all’alienazione di questo edificio (più contrarie le forze progressiste), anche perché i previsti investimenti immobiliari superano i 14 milioni. Gli stabili da valorizzare sono in particolare l’ex casa comunale ed ex scuola di Sala, casa Pasqualini-Battaglini a Cagiallo (per cui il Comune ha ricevuto un lascito milionario di recente), e casa Cattaneo a Lugaggia, che fra le tre proprietà è quella probabilmente messa peggio. «Se vogliamo sistemarli - dice Vescovi - dobbiamo per forza vendere qualcosa, e ora mi sembra che questa cosa sia stata capita». La prossima proprietà da cui il Comune intende separarsi - appena sarà vacata - è uno stabile a Sala che ospita gli uffici dell’Arena Sportiva. Vi è poi l’ex casa Comunale di Lopagno, che sembrava dover passare in mano all’omonimo Patriziato, che ha poi rinunciato.
Secondo Vescovi si tratta di alienazioni necessarie per ridurre l’onere a carico del Comune: «Le finanze comunali sono quelle che sono, con un gettito stabile ma privo di grossi contribuenti. E in questi anni stiamo già investendo moltissimo». Il riferimento è in particolare alle costruende scuole elementari del primo ciclo e al recente acquisto dello stabile ARL, che «pesano» una quindicina di milioni.
Settimana decisiva per il futuro della piscina

La piscina comunale sta dando qualche grattacapo al Municipio di Capriasca da qualche mese. Dopo che erano state riscontrate perdite la scorsa primavera - poi risolte e non più ripresentatesi, come ci ha riferito il capodicastero Sport Matteo Besomi - il Cantone ha chiesto al Comune di stilare un piano d’intervento per evitare che la situazione si ripresenti. Un guaio che però potrebbe coincidere con un’opportunità.
Il guaio è dal punto di vista finanziario. Il municipale Vescovi ha parlato di «una mina vagante che potrebbe frenare gli investimenti» in quanto la cifra sarebbe nell’ordine di «alcuni milioni». Besomi precisa che lo sforzo finanziario, che pure lui descrive come «importante» dipenderà anche da cosa deciderà di fare il Municipio. A questo proposito nella settimana a venire è previsto un incontro con una società che si occupa di piscine che informerà su alcune opzioni per modificare l’offerta e adattarla ai tempi (la piscina ha 19 anni), in particolare in relazione alla vasca olimpionica. Al necessario intervento potrebbe dunque combinarsi una modifica dell’offerta, e una cosa potrebbe influenzare il costo dell’altra. Una decisione sarà in ogni caso da prendere nel breve periodo, vista la richiesta cantonale. In tutto ciò la piscina è sempre rimasta (e rimarrà) agibile.