Trasporto pubblico

«Si reintroduca l’orario cartaceo»

Secondo ASTUTI il ricorso alla sola versione elettronica deciso da FART e FFS penalizza alcune categorie di utenti
© CdT /Chiara Zocchetti
Red. Locarno
23.01.2022 15:57

Poter avere a disposizione l’orario cartaceo rimane di fondamentale importanza per alcune fasce di clienti dei trasporti collettivi, ad esempio gli anziani che hanno scarsa dimestichezza con i mezzi digitali. È questo il parere dell’Associazione di tutela degli utenti dei mezzi di trasporto pubblico (ASTUTI) in merito alla decisione confermata negli scorsi giorni dalle FART di rinunciare appunto alla stampa dell’orario cartaceo per le corse che la riguardano (vedi CdT di giovedì 20 gennaio). Una decisione, quella delle FART, che non è un caso isolato: da qualche anno, ricorda l’ASTUTI, le stesse FFS hanno rinunciato a mettere disposizione degli utenti l’orario cartaceo. Ciò che, ancora negli scorsi mesi, ha suscitato lamentele da parte degli utenti abituali dei mezzi pubblici all’indirizzo dell’associazione.

Stampa su richiesta
Per rispondere in parte a queste sollecitazioni, da qualche anno Pro Bahn Svizzera, l’associazione nazionale di cui fa parte ASTUTI, in collaborazione con ATA e CITRAP Vaud si occupa direttamente della stampa di un orario cartaceo. Stampa che è possibile ottenere, per chi lo desidera, anche nelle biglietterie. «Una domanda è tuttavia lecita: quante sono le biglietterie ancora aperte se pensiamo alla rete ferroviaria?» si chiede ASTUTI. La via elettronica, rileva l’associazione che comprende le ragioni alla base della scelta adottata da FART e FFS, rappresenta un indiscutibile passo avanti per una informazione soprattutto aggiornata a favore dell’utente: permette di avere in tempo reale informazioni relative all’aggiornamento delle coincidenze, ai ritardi o alle corse speciali. «Un passaggio graduale dai vecchi ai nuovi sistemi – conclude la nota stampa diffusa da ASTUTI – sarebbe tuttavia stato preferibile mantenendo, almeno per qualche anno, la doppia soluzione senza rinunciare al cartaceo».