Alta Vallemaggia

«Si tolga dal cassetto la funivia Fusio-Ambrì»

L’Ente regionale per lo sviluppo chiede di riprendere in mano il progetto del collegamento via fune con la Leventina - «Si eviterebbe di ripetere l’esperienza di isolamento vissuta la scorsa estate con il crollo del ponte di Visletto
Spartaco De Bernardi
14.02.2025 15:55

«È ora di uscire dal grigiore di una stagnazione che toglie prospettive per tornare a cavalcare con coraggio nuove visioni a colori per il futuro, per i ticinesi di oggi e per le nuove generazioni di domani». L’Ente regionale per lo sviluppo Locarnese e Vallemaggia (ERS-LVM) sprona la politica cantonale, ed in particolare il Consiglio di Stato, ad impiegare tutte le energie possibili per la rinascita del territorio così duramente toccato dall’alluvione dei 29 e 30 giugno. Lo fa in particolare chiedendo di mettere in campo quelle soluzioni che permettano di evitare l’isolamento della Alta Vallemaggia, come avvenuto la scorsa estate con il crollo del ponte di Visletto, spazzato via dalla furia del fiume Maggia in piena. Quell’evento ha fatto sorgere «a livello locale e regionale una nuova e ancor più forte consapevolezza dell’importanza di aprire dei collegamenti a nord (Leventina) e a ovest (Bosco Gurin-Val Formazza) per una delle valli più profonde d’Europa senza sbocchi», scrive l’ERS-LVM.

Opera da 33 milioni di franchi

Nella sua riunione di giovedì, l’Ente ha così ribadito all’unanimità il proprio convinto sostegno al progetto di collegamento mediante funivia tra Fusio ed Ambrì, opera il cui costo potrebbe ammontare a 33 milioni di franchi. Si tratta di un «progetto strategico per tutto l’Alto Ticino, le cui fasi preparatorie sono già state avviate negli ultimi anni (con il messaggio relativo alla richiesta del credito per la progettazione di massima che il Consiglio di Stato ha ritirato alla vigilia della discussione in Gran Consiglio, ndr.), ma che ora si trova inspiegabilmente congelato e fermo in un cassetto», precisa ancora l’ERS-LVM, chiedendosi che cosa si stia aspettando per riprenderlo in mano.

«Occorre tornare ad investire»

Il messaggio che l’Ente veicola all’attenzione della politica ticinese è chiaro: pur cosciente della necessità di intervenire sulle finanze del Cantone e di fare i conti con i limiti del bilancio, l’ERS-LVM lamenta il fatto che si sia tirato il freno non solo sulle spese correnti, ma anche e soprattutto sugli investimenti, «lasciando nel cassetto nuovi progetti con potenziale di sviluppo e indotto, solo per non rischiare di creare nuovi oneri». Da qui l’invito ad alzare lo sguardo e a tornare a guardare l’orizzonte con coraggio e convinzione invece di rimanere a fissarsi l’ombelico. E questo assecondando la volontà della comunità dell’Alta Vallemaggia di non mollare e di andare avanti con ancor più determinazione dopo il nubifragio della scorsa estate. «Servono nuove visioni per questo cantone», ribadisce l’Ente, secondo il quale occorre con urgenza individuare delle strategie che rendano, da un lato, le zone periferiche del Cantone meno discoste e, dall’altro, che facilitino la frequentazione e la raggiungibilità delle zone montane da parte di chi abita in città in questo momento storico caratterizzato da sviluppo tecnologico e cambiamenti climatici. Nuova visione che, a giudizio dell’Ente, dovrebbe tradursi in una politica stimolante che ambisce a cambiare lo status quo a favore di migliori soluzioni.