Si torna a parlare della piazza e di quel terribile muretto

«Quel muro osceno fu un insulto alla Città e ai chiassesi tutti. E ancora lo è». È con queste parole che un lettore ha commentato la situazione di piazza colonnello Bernasconi a Chiasso (anche conosciuta come piazza del Municipio). Della piazza, e di quel muro, si è tornati a parlare negli scorsi giorni dopo che abbiamo pubblicato l’elaborazione grafica di come uno studente dell’accademia di architettura (Patrick Honegger) si immagina un possibile futuro dell’area. Un’immagine piaciuta a molti chiassesi e che ha riportato in auge la discussione - vecchia di almeno 15 anni - su come valorizzare quello che è uno dei punti più importanti della cittadina. E anche politicamente qualcosa si muove. «Ne parlerò con i colleghi in Municipio», ci ha confermato il capodicastero pianificazione Davide Lurati. «Già nel 2005 - ci spiega - l’Esecutivo aveva promosso uno studio per la riqualificazione della piazza, che però si arenò anche a causa di divergenze con il Legislativo. Successivamente venne presentata in Consiglio comunale una mozione che chiedeva l’abbattimento del muro. Proposta che il Municipio respinse con l’idea però di chinarsi di nuovo sul tema attraverso uno studio generale di rivalorizzazione. Anche questo studio si è col tempo arenato». Poi è arrivata la crisi finanziaria, che ha costretto Chiasso ad anni di risparmi e sacrifici. Ma i tempi ora, per diverse ragioni, sembrano maturi per un nuovo tentativo.
Si interverrà sul Corso
I tempi sembrano maturi anche perché, come ci conferma Lurati, sono in previsione interventi a tappe sulla parte alta di corso San Gottardo (la parte non pedonalizzata, tra la rotonda di largo Kennedy e, appunto, la piazza del Municipio). «La rivoluzione viaria - spiega Lurati - sposterà parte del traffico su via Galli e dunque sul Corso è previsto un numero inferiore di auto. A breve presenteremo un progetto che prevede di abbellire quella parte di corso San Gottardo. Un modo per valorizzare il centro città e potenziare quello che consideriamo essere il nostro salotto». Un modo anche per rendere quell’area maggiormente fruibile ai pedoni e - con alberature e aiuole - rilanciare anche commercialmente quella tratta del corso. Un progetto che - conferma il municipale - è già in fase avanzata e che già nel primo trimestre del prossimo anno potrebbe trasformarsi in un messaggio municipale.
Fare 30 e poi 31
Una volta completata la «rivoluzione viaria» e progettati gli interventi su corso San Gottardo si potrà dunque pensare anche a piazza Bernasconi. Già che si farà trenta è quindi molto probabile che si farà anche trentuno. «Credo che dunque ci siano le condizioni - ci spiega Lurati - per tornare a chinarci su piazza Bernasconi. Metterne a fuoco la riqualifica». Un parere simile lo aveva tra l’altro espresso, sempre su queste colonne, anche il sindaco Bruno Arrigoni. «Si può immaginare - conferma Lurati - di poter trattare la questione già l’anno prossimo. Chiaro che la pandemia complica un po’ la situazione».
Il potenziale c’è
Piazza Bernasconi è, lo si diceva prima, uno dei cuori di Chiasso. O meglio: potrebbe esserlo. C’è il Municipio e c’è la chiesa. Ma in realtà è poco utilizzata dagli abitanti, anche perché il centro sembra terminare dove inizia (o dove finisce, a dipendenza dei punti di visti) la zona pedonalizzata. E quel muro - realizzato in realtà per proteggere la piazza dalla strada - di certo non aiuta
Il personaggio
Costantino Bernasconi (1820-1902) fu sindaco di Chiasso dal 1852 al 1857 e poi - fino al 1877 - municipale. Personaggio di spicco del partito radicale, fu granconsiglienazionale e Consigliere agli Stati (1874-75). Dopo la «rivoluzione» del 1890 partecipò alla conferenza convocata a Berna per la pacificazione tra i partiti ticinesi. Nell’esercito raggiunse il grado di colonnello.
