Sicurezza alimentare, la qualità in Ticino è garantita

«L’elevato grado di sicurezza alimentare nel nostro Cantone» è confermato anche per il 2020. A renderlo noto è il Laboratorio cantonale nel suo rapporto d’esercizio annuale, dal quale, in estrema sintesi, emerge che in nove aziende controllate su dieci il risultato delle analisi è stato buono e non saranno quindi necessarie ispezioni più frequenti nei prossimi anni.
Attività intensa
Con un totale di oltre 2 mila ispezioni, il 2020 del Laboratorio cantonale ticinese è stato un anno impegnativo. Cifre alla mano lo scorso anno il Laboratorio ha effettuato 2.118 ispezioni, di cui 1.924 da parte dell’ispettorato derrate alimentari, 66 dall’ispettorato acquedotti e 128 dall’ispettorato acque per la balneazione. In generale, delle 1.857 aziende controllate l’89,6% (1.664) potranno essere ispezionate in futuro con una frequenza invariata poiché la loro performance è stata giudicata buona. Il rimanente 10,4%, invece, dovrà essere visitato più spesso dal Laboratorio perché il rendimento non è stato soddisfacente.
Più nel dettaglio, riguardo alle non conformità riscontrate nel settore delle derrate alimentari, nel corso del 2020 l’ispettorato ha emesso in totale 396 notifiche di contestazione, 10 delle quali sono sfociate in una contravvenzione.
Per quanto riguarda, invece, il lavoro dell’ispettorato dedicato al settore dell’acqua potabile, nel rapporto viene ricordato che durante il 2020 si sono registrati 17 casi di non potabilità che hanno coinvolto 13 aziende e 19 comprensori. Una cifra in aumento rispetto ai 13 casi registrati nel 2019, ma comunque inferiore a quelli notificati, ad esempio, nel 2018 (22) e nel 2014 (26). Nel rapporto viene precisato che nel 2020 «la maggior parte delle non potabilità sono state dovute alle infiltrazioni nelle strutture e alla torbidità prolungata nel tempo dell’acqua a seguito delle forti piogge».
Per quanto concerne l’ispettorato dedicato al settore della balneazione, lo scorso anno sono stati controllati 33 stabilimenti (piscine e simili), «con una quota di non conformità di poco superiore al 20%». Il Laboratorio precisa che «in 15 stabilimenti (45.5%) tutti i campi di valutazione erano conformi, mentre in 11 stabilimenti (33.3%) la qualità dell’acqua era conforme, al contrario di uno degli altri tre parametri considerati (come ad esempio l’idoneità o lo stato della struttura). Il Laboratorio precisa poi che nei centri fitness e wellness, nonché negli alberghi la qualità dell’acqua o uno degli altri ambiti di valutazione «risultano più spesso non conformi, rispetto agli altri tipi di strutture».
Tra le varie campagne portate avanti nel 2020 dal Laboratorio, c’è anche quella sulla qualità dei prodotti caseari degli alpeggi ticinesi. A questo proposito, nel rapporto viene evidenziato «si può senz’altro affermare che la qualità igienico-microbiologica nella produzione lattiero-casearia sugli alpeggi ticinesi è globalmente buona e i consumatori possono gustare i prelibati prodotti senza timori».