Sindacati italiani e svizzeri pronti a ricorrere contro la «tassa sulla salute»

I sindacati italiani e svizzeri sono pronti a presentare il ricorso lla Corte costituzionale sul prelievo a carico dei frontalieri per la partecipazione alla spesa sanitaria.
A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 dicembre, quella che viene definita come una vera e propria «Tassa sulla salute» da Cgil, Cisl, Uil e dalle organizzazioni elvetiche Unia, Ocst, Syna, Vpod e Syndicom annunciano il più volte ventilato ricorso all'autorità giudiziaria.
In particolare, l'obiettivo delle organizzazioni è di rivolgersi alla Corte Costituzionale per «accertare i profili di incostituzionalità della norma e contrastare la doppia imposizione sui redditi da lavoro, in violazione delle disposizioni Ocse e in palese contrasto con il Trattato internazionale contro le doppie imposizioni tra Italia e Svizzera del dicembre del 2020».
Con il provvedimento entrato in vigore con la finanziaria del 2023 e dopo 2 anni di proteste da parte delle organizzazioni sindacali, viene autorizzato il prelievo sulle retribuzioni nette dei cosiddetti «vecchi» frontalieri, soggetti a tassazione esclusiva in Svizzera.