Skatepark, tra verità e bugie: senza esclusione di colpi (bassi)

Se ne sono sentite di ogni attorno al progetto che mira a realizzare uno skatepark – oltre a un’area dedicata al workout e una alla pratica del parkour – sul terreno dell’ex macello di Mendrisio. Un progetto contro il quale – dopo l’approvazione del Consiglio comunale con 50 voti favorevoli e 4 contrari – è stata lanciata una raccolta firme. Un’apposita bancarella trova spazio anche in piazzale alla Valle. Una postazione che, se ce ne fosse bisogno, ha alimentato ancor più la discussione (su vari livelli). Per vederci chiaro abbiamo deciso di «raccogliere» le polemiche che ruotano attorno alla raccolta firme (ma non solo) e provare a fornire delle risposte. Partiamo proprio da piazzale alla Valle: un uomo in questi giorni sta raccogliendo le firme contro lo skatepark, come pure quelle a favore dell’iniziativa popolare «Chi vuole pagare in contanti deve poterlo fare».
Carte in regola? «Sì»
Ebbene, è autorizzato a raccogliere firme per entrambi gli oggetti? La risposta è: sì. «Si conferma che è stata regolarmente rilasciata, da parte della Polizia Città di Mendrisio, un’autorizzazione al Comitato «No all’area di svago – ci risponde il comandante Patrick Roth –. La stessa riguarda in particolare la raccolta firme per la domanda di referendum, nonché l’iniziativa popolare». L’autorizzazione, precisa ancora il comandante della PolCom, è stata rilasciata per un totale di 11 date tra il 17 luglio e il 9 agosto. «Contemporaneamente, un’autorizzazione è stata rilasciata anche all’Associazione Momò Skateboarding»; sodalizio che promuove la realizzazione dello skatepark e che il 15 e il 22 luglio ha esposto le proprie ragioni alla Filanda.
«Primanostrismo»
Sui social, negli scorsi giorni, il dibattito si è infiammato anche attorno alla figura del raccoglitore di firme, che ieri, in un certo senso in incognito, siamo andati a trovare. È vero che proviene da fuori Mendrisio? Sì, ma è «comunque ticinese» ci conferma un membro del comitato promotore della raccolta firme. Come non è formalmente di Mendrisio, perché ha sede a Stabio, l’Associazione Momò Skateboarding.
Compensi e diverbi
Altra «fiammata»: è vero che chi raccoglie le firme è pagato? Stando a nostri approfondimenti la risposta è positiva, ma non abbiamo certezze sulle cifre. Da un lato si mormora che il compenso sia di due franchi a sottoscrizione; i promotori della raccolta firme dichiarano invece che venga percepito meno (probabilmente la metà). E la polizia è davvero intervenuta nei pressi della bancarella perché è stato constatato un presunto disturbo a distanza della raccolta firme? La risposta, anche in questo caso, è affermativa: «Abbiamo ricevuto una richiesta di intervento in tal senso il giorno di lunedì 17 luglio – ci conferma il comandante della PolCom –. Al nostro giungere il diverbio segnalato si era già risolto non potendoci permettere di raccogliere elementi oggettivi a comprova di qualsivoglia reato».
Ordini e disordini (informativi)
È vero che ci sono persone che invitano a non sottoscrivere l’iniziativa? E che la Città di Mendrisio avrebbe detto ai propri dipendenti di non firmare? Per rispondere a questa domanda dobbiamo raccontarvi un episodio. Mentre osservavamo la bancarella e chiedevamo informazioni il responsabile ci ha detto che dall’alto era partito l’ordine ai dipendenti di non firmare. E che, addirittura – citiamo – «ci fossero in giro delle spie a controllare». A fare chiarezza, in questo caso, è direttamente il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini il quale ribadisce che «non è stato dato alcun ordine». Come avrete potuto capire, il dibattito è acceso. Talvolta si rischia di cadere nella disinformazione. Come ad esempio quella concernente un controprogetto che vedrebbe lo skatepark in zona San Martino. Allo stato attuale non esiste alcun controprogetto: l’unica ubicazione individuata è quella all’ex macello. Quindi è del tutto falsa anche l’idea che la struttura possa trovare spazio nel Parco di Villa Argentina.
Male. No bene
È vero che la raccolta firme, stando alle chiacchiere, sta andando male? «No, prosegue bene» ribatte, da noi interpellato, un rappresentante del comitato. Forse per «pretattica» non ci vengono fornite cifre.