Slitta il duello tra i superpoliziotti

BELLINZONA - Nessuna disgiunzione dei procedimenti a carico dei tre imputati (l'ex commissario della polizia cantonale Fausto Cattaneo, un ufficiale della polizia vodese e un ex informatore degli inquirenti): un anno ancora di attesa prima di poter celebrare il processo (dal momento che l'incarto deve essere trasmesso in Brasile, dove risiede uno degli imputati) con il rischio della prescrizione che si fa più vicino. Sono le novità – contenute in una recente sentenza del Tribunale penale federale – nel caso di Sergio Azzoni, il poliziotto federale ticinese (tuttora in servizio) finito in carcere nel 2003 con l'accusa di traffico di stupefacenti e corruzione e in seguito scagionato dal Ministero pubblico della Confederazione dopo un anno di indagini. Il dibattimento era atteso in tempi brevi, avrebbe dovuto alzare il sipario su una vicenda di cui si sono scritti fiumi di inchiostro, realizzati servizi televisivi e radiofonici e che in ottobre aveva visto il procuratore federale Felix Reinmann rinviare a giudizio il terzetto con accuse (promosse a vario titolo, secondo i ruoli rivestiti dai tre imputati) che comprendono la denuncia mendace, la falsa testimonianza e il sequestro di persona.
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