Mendrisiotto

Sono tante le piste d'atletica, ma mancano le omologazioni

Sono diversi i Comuni che offrono strutture per praticare l’atletica leggera – Nessuna, però, è abilitata per ospitare meeting – Una promessa, il Municipio di Chiasso, l’ha fatta: «Nel 2028 ci sarà la nuova pista»
Nella cittadina più che uno sprint si rischia, ora, di fare una corsa a ostacoli. © CdT/Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
25.08.2025 06:00

Le strutture dove praticare l’atletica leggera, nel Mendrisiotto, non mancano. C’è la pista allo stadio Comunale di Mendrisio, come pure al centro sportivo di Morbio Inferiore, e ci sono anche dei tratti in tartan (il materiale sintetico a base di poliuretano impiegato principalmente come superficie nella pista) a Riva San Vitale e a Vacallo. Nessuna di queste strutture, però, dispone dell’omologazione necessaria per svolgere delle gare regolari, dei meeting (al netto degli eventi organizzati dalle singole società). In realtà, si obietterà, c’è la pista allo Stadio Riva IV di Chiasso. Non a caso, si tratta dell’unico impianto a otto corsie del Distretto, abilitato a suo tempo dalla Federazione svizzera d’atletica per ospitare meeting a carattere internazionale. Anche in questo caso, però, oggi manca l’omologazione. Il perché è presto detto: la superficie dove poggiare i piedi dal 2018 circa versa in uno stato di degrado che non permette il regolare svolgimento dell’attività.

«Priorità all’ambiente»

In realtà, un progetto per mettere mano alla pista – in tempi utili – c’era. Ma, come ha spiegato il Municipio di Chiasso rispondendo a un’interrogazione interpartitica (prima firmataria Patrizia Wasser), bisogna fare i conti con ciò che circonda l’area. Ovvero il pozzo di captazione Prà Tiro e le sue acque sotterranee. La questione è piuttosto delicata perché, non nasconde il capodicastero Sport e tempo libero Davide Lurati, «c’è il pericolo che durante i lavori di rifacimento della pista possa essere inquinata la falda». Che fare allora? Aspettare ancora un po’. «Ci rendiamo conto del disagio – ammette Lurati – e allo stesso tempo ci scusiamo per tutti i contrattempi. Ma abbiamo deciso di dare priorità all’ambiente». Ad ogni modo, il Municipio – rispondendo al già citato documento – garantisce che la pista verrà rifatta. Quando? Indicativamente nel 2028. Questo perché fra tre anni il pozzo Prà Tiro sarà dismesso.

Alla fine del prossimo anno è infatti prevista la messa in funzione dell’acquedotto regionale a lago, mentre nel 2027 si procederà con tutte le fasi di collaudo. Fra tre anni, dunque, quando il pozzo non sarà più impiegato per l’approvvigionamento idrico della regione, si potrà mettere mano alla pista. Con un’ulteriore sicurezza: «Il rifacimento della pista – assicura il Municipio rispondendo all’interrogazione – è finalizzato alla riomologazione dell’impianto da parte della Federazione svizzera d’atletica». Ciò vuol dire che nella cittadina, e nel Mendrisiotto in generale, si potrà nuovamente ospitare un meeting d’atletica. Al netto di tutto va altresì detto che l’Ente regionale dello sport si è comunque mosso per sondare il terreno affinché si possa trovare una soluzione alternativa. «Stiamo verificando se vi sia una modalità d’intervento di rifacimento della pista che non metta in pericolo le acque sotterranee» spiega il municipale, ma al momento di sviluppi concreti – fa capire – non ve ne sono. Rimane, con un po’ di pazienza, la certezza che un impianto a otto corsie, omologato, ci sarà.

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