Sospetti passatori colti sul fatto

Come si suol dire in questi casi, sarà l’inchiesta immediatamente avviata a ricostruire i retroscena dell’accaduto e stabilire le responsabilità delle persone coinvolte. Quello verificatosi lunedì in tarda serata a Stabio sembra però avere tutti i contorni del fermo di due passatori.
I fatti si sono verificati alle 22.45 circa in via Segeno, quindi non lontano dal valico secondario di San Pietro, e non sono passati inosservati a chi si trovava in quel momento nella zona. Anche perché l’operazione messa a segno dagli uomini dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) è culminata con il fermo di due persone. Ma altri cinque individui sono stati coinvolti. Tutti erano a bordo della stessa auto, ma solo due sono stati fermati: un uomo e una donna, entrambi stranieri, conferma il Ministero pubblico su nostra sollecitazione. «I due viaggiavano su di un’auto con a bordo 5 persone prive di documenti – si aggiunge –. Sono stati avviati contestuali accertamenti da parte del Ministero pubblico e della Polizia cantonale per l’ipotesi di incitazione all’entrata, alla partenza o al soggiorno illegale. I due fermati non si trovano in stato di carcerazione preventiva».
Come scritto, sarà l’inchiesta a stabilire i contorni del fermo. I fatti potrebbero però essere legati all’ondata migratoria in corso e ai frequenti tentativi di introdursi illecitamente in Svizzera da parte di profughi sprovvisti di documenti. Non è inusuale che chi desidera recarsi in Svizzera – o attraversare il Paese – seppur senza documenti, faccia affidamento ai cosiddetti passatori: persone che dietro un compenso si incaricano di accompagnare oltre il confine i migranti. A tal proposito, l’UDSC a metà settimana ha diffuso i dati sui soggiorni illegali riguardanti aprile, rendendo noto che i sospetti passatori fermati il mese scorso in Svizzera sono stati 30.