Sotto la «Nuvola» c’è una città che sorride

BELLINZONA - «Sono commosso ed emozionato. Dopo 30 anni a Bellinzona ritrovo nella piazza del mio giardino una mia creazione. Una piazza spesso criticata. Io penso invece che noi tutti possiamo trasformare le cose. Basta volerlo». Il meccanico e tecnico d’arte Nicola Colombo stamattina non stava più nella pelle. Non è stato un giorno come tutti gli altri per lui e per la popolazione della Turrita. No, perché in piazza del Sole è andata in scena l’inaugurazione della «Nuvola piovasca», l’installazione artistica realizzata dal designer cittadino che impreziosirà l’agorà realizzata dal compianto architetto Livio Vacchini fino al 31 agosto. Un’opera voluta dall’Azienda multiservizi della capitale (AMB) diretta da Mauro Suà per celebrare in modo particolare i 150 anni di attività e che il Municipio ha subito accolto con entusiasmo. «In sette anni quale sindaco ho inaugurato molte opere ma, credetemi, questa è senza dubbio la più originale. Ci sorprende e ci incanta. E deve farci riflettere. C’è chi nelle nuvole legge il proprio destino; altri sostengono che per sognare bisogna avere i piedi ben piantati sulle nuvole. Ma le nuvole sono acqua e quest’ultima è un bene preziosissimo al centro della nostra vita di cui dobbiamo avere enormemente cura», ha affermato Mario Branda. Gli ha fatto eco il vicesindaco e presidente dell’AMB Andrea Bersani, il quale ha fatto sfoggio della proverbiale ironia: «Non abbiamo potuto posare la ‘Nuvola’ settimana scorsa per motivi di sicurezza, considerando la visita del segretario di Stato americano Mike Pompeo al Castelgrande. Ma ora eccola qua: un’idea geniale e un’opera simbolica che onora l’attività di un’azienda pionieristica, oggi diventata un ente autonomo di diritto comunale. È allo spirito di chi, 150 anni fa, diede vita all’odierna AMB che dobbiamo ispirarci».
Nel suo atelier di fabbricazione di via Vela Nicola Colombo ha lavorato giorno e notte districandosi in un groviglio di cavi e materiale vario: 130 chilogrammi di profili di alluminio, 300 metri di funi e acciaio e 500 metri quadrati di rete in tulle di polietilene ignifugo. In aggiunta il suo vero marchio di fabbrica, vale a dire 140 ugelli fog ultrasottili che producono l’effetto nebbia. Già, perché il designer della Turrita è diventato un «fabbricanebbia» come hanno potuto apprezzare lo scorso mese i visitatori della Biennale d’arte di Venezia. Nicola Colombo ha infatti dato vita, assieme a Monica Sciarini, all’ammasso di goccioline d’acqua al centro dell’installazione «Thinking head» di Lara Favaretto. La «Nuvola», come detto, potrà essere ammirata sino a fine agosto. Non solo. Grazie all’installazione si potrà godere di refrigerio durante quelle che saranno delle calde giornate estive oppure ci si può fare un «selfie» o stare comodi sulle sedie rosse donate dall’AMB alla Città e meravigliarsi di fronte al Castelgrande. Sono già numerose le foto dell’opera che circolano sui social. Per chi è afferrato di nuovi media, gli hashtag da utilizzare sono #lamianuvola e #ioho150anni.
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