Spari a Lavena Ponte Tresa, l’uomo non è in pericolo di morte

E’ stato fermato dagli agenti che gli hanno chiesto i documenti, ma con un coltello nelle mani si è scagliato contro la Polizia italiana che ha reagito sparando e ferendolo gravemente. E’ fuori pericolo di vita l’uomo di 30 anni che è stato poi fermato con l’accusa di tentato omicidio ed è al momento piantonato in ospedale a Varese dove è stato ricoverato dopo essere rimasto ferito da un proiettile all’addome.
Si tratta di un cittadino marocchino irregolare in Italia dal 2016, per poi ottenere un permesso di soggiorno provvisorio scaduto nel 2020 e non rinnovato a causa dei suoi diversi precedenti. E’ ancora al vaglio degli inquirenti la dinamica di quanto accaduto questa mattina a Lavena Ponte Tresa, dove un agente della Polizia di Stato ha fatto fuoco dopo aver fermato un uomo per un normale controllo, nelle cintura esterna al valico di frontiera con la Svizzera.
Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, gli agenti erano impegnati in un controllo di routine quando hanno incrociato il 30enne che camminava in direzione della frontiera e hanno deciso di controllarlo.
Quando si sono fermati e sono scesi dall’auto, chiedendogli i documenti, l’uomo ha reagito estraendo un coltello dalla maglietta e scagliandosi contro un’agente che, a seguito della colluttazione, è caduta a terra. A quel punto l’uomo si sarebbe scagliato contro il suo collega che ha reagito estraendo la pistola di ordinanza e sparando un solo colpo che ha raggiunto il 30 enne all’addome. Sul posto sono intervenuti immediatamente i colleghi della Polizia di Stato, i carabinieri e il 118 italiani.
L’uomo è stato trasportato d’urgenza in ospedale dove, fortunatamente, le sue condizioni sono via via migliorate, tanto che potrebbe essere dimesso entro le prossime 48 ore. Identificato nel pomeriggio, è emerso essere un cittadino marocchino con diversi alias utilizzati su differenti documenti, un arresto e vari precedenti di Polizia alle spalle e irregolare in Italia. Dopo aver ottenuto un permesso di soggiorno provvisorio per motivi umanitari, non gli è stato più rinnovato.
La Procura di Varese valuterà ora anche l’operato della Polizia, come da prassi in questi casi, con l’apertura di un fascicolo di inchiesta che vede al momento la sola iscrizione del 30 enne fermato per tentato omicidio. I sindacati provinciali di Polizia, a seguito dell’accaduto, hanno ribadito la necessità di strumenti adeguati per far fronte a situazioni di questo genere, come ad esempio il taser.