Spari contro il radar: la Polizia indaga

In Italia, lo scorso anno, avevano fatto parecchio parlare di sé le gesta di «fleximan», il giustiziere delle strade venete che aveva danneggiato diversi radar a colpi di flessibile. Il presunto colpevole, un 43.enne era stato accusato lo scorso marzo di danneggiamento aggravato. In Ticino le sue gesta non hanno trovato un emulatore, anche se episodi di danneggiamento ai danni delle postazioni radar non sono mancati. Uno di questi, però, spicca per gravità. Come appurato dal Corriere del Ticino, infatti, qualche mese fa un radar è stato danneggiato (presumibilmente) a colpi di fucile. La Polizia cantonale ha confermato che lo scorso 22 novembre è stato constatato il danneggiamento dell'apparecchio per il controllo della velocità semi-stazionario posizionato a Monteggio. In base ai riscontri, il vandalismo è stato commesso utilizzando un’arma da fuoco. «Sono subito stati avviati i necessari accertamenti per individuare l’autore e ricostruire la dinamica dei fatti. Al momento le verifiche sono ancora in corso».
Un anno «nero»
Ancora ignoto, dunque, l’autore e i i motivi che lo hanno spinto a compiere il gesto. Potrebbe essere incappato in un suo flash oppure essersi improvvisato «giustiziere», appunto. Sempre lo scorso anno, il 27 settembre, nell’ambito di una verifica di routine, la Polizia aveva constatato il danneggiamento dell’apparecchio per il controllo della velocità semi-stazionario posizionato a Canobbio. In base ai primi riscontri, il vandalismo è stato commesso utilizzando un oggetto contundente (stando a nostre informazioni sarebbe stata usata un’ascia). Anche in questo caso, la Cantonale ha avviato gli accertamenti del caso.
I precedenti
Cifre alla mano, il caso del radar preso a colpi d’arma da fuoco è l’ottavo danneggiamento in cinque anni. Prima ancora, il 21 aprile 2024, ad Airolo era stato incendiato un altro apparecchio semi-stazionario. Negli anni precedenti, il bersaglio era stato un apparecchio a Cadenazzo, uno a Iragna e così come il radar fisso a Balerna, scassinato nel 2021 da un’automobilista del Mendrisiotto, fotografato sopra il limite di velocità. Per trovare un altro precedente bisogna risalire al 2019: l’apparecchio semi-stazionario di Pazzallo venne colpito con una molotov artigianale, i due giovani autori - di cui un 20.enne «vittima» dello stesso radar - erano stati fermati mesi dopo. Quasi sempre gli autori vengono identificati. E il conto è salato: un radar semi-stazionario vale circa 220 mila franchi, uno mobile circa 100 mila.