“Sprovveduto perché ha portato avanti ciò in cui credeva”

L’ex presidente della SAV Vacallo Luigi Barattolo a processo da questa mattina - L’avvocato difensore ha chiesto una pena di al massimo 3 anni parzialmente sospesa
Red. Online
17.07.2018 12:05

LUGANO (aggiornato alle 16.40) - Un uomo che si è messo a disposizione della comunità vacallese, creando un senso di coesione sociale come nessuno prima di lui, e che pensava al benessere degli altri prima del suo. È questa la descrizione di Luigi Barattolo fornita dal suo avvocato Daniele Meier nel corso dell'arringa sostenuta durante il processo che vede protagonista l'ex presidente della SAV Vacallo, iniziato questa mattina. Barattolo ha commesso soprattutto reati di natura finanziaria sull'arco di 11 anni, dal 2006 al 2017, truffando anche amici e parenti, per foraggiare la SAV e un locale pubblico chiassese che gestiva. "Le malversazioni sono iniziate quando la SAV si è trovata in difficoltà economica – ha sottolineato Meier - . Barattolo ha avuto lo sprovvedutezza di portare avanti ciò in cui credeva". L'avvocato ha sottolineato come il suo assistito stia soffrendo per quanto ha fatto, si sia sinceramente pentito e stia cercando di restituire il maltolto (per farlo ha messo a disposizione anche la sua casa, che sarà presto venduta). Meier ha chiesto una pena di al massimo tre anni di reclusione, con sospensione del residuo da scontare (Barattolo è in carcere da circa un anno). 

La sentenza è attesa per domani alle 11.

Quattro anni e dieci mesi di carcere, interamente da scontare è invece la pena richiesta per Luigi Barattolo dalla procuratrice pubblica Fiorenza Bergomi. "La sua colpa è grave - ha detto nel corso della requisitoria -. Ha commesso malversazioni e truffe nei confronti di persone che si fidavano di lui per ben 11 anni. Sono convinta che una volta fuori ci ricascherebbe".

L'ex presidente della SAV Vacallo deve rispondere di reati riassunti in due diversi atti di accusa, uno per fatti commessi tra il 2006 e il 2012 e uno per reati che risalgono al periodo 2013-2017. "Dopo essersi autodenunciato il 3 aprile 2013, ha ripreso con le le malversazioni già il 19 aprile, mentre era in attesa di giudizio" ha sottolineato la rappresentante della pubblica accusa.Tra poco parlerà la difesa, la sentenza è attesa prima di sera.

In mattinata

"Solo ora mi rendo conto della gravità di quello che ho fatto, allora non avevo più la testa. Devo ringraziare chi mi ha denunciato perché non so come sarebbe finita". Luigi Barattolo, l'ex fiduciario ed ex presidente della SAV Vacallo basket a processo da oggi ammette tutti i reati di cui è accusato, primo su tutti quello di appropriazione indebita.

Barattolo sostanzialmente tra il 2006 e il 2017 ha sottratto denaro a società che amministrava, in totale circa 3,1 milioni di franchi (700.000 devono ancora essere restituiti), per foraggiare principalmente la SAV Vacallo basket e un locale pubblico che gestiva a Chiasso. Poi entrambi falliti. "Era un gioco di tappabuchi sfuggito di mano", ha detto lui stesso. Dopo una prima autodenuncia il 3 aprile 2013 Barattolo, quel giorno "inspiegabilmente non arrestato" ha detto il giudice Mauro Ermani  (titolare dell'inchiesta era l'allora procuratore pubblico Nicola Corti), ha però continuato le malversazioni truffando anche amici e conoscenti. La denuncia di uno dei truffati aveva poi fatto scattare l'arresto circa un anno fa e fatto emergere una serie di nuovi reati finanziari. Il processo riprenderà nel pomeriggio con gli interventi di accusa e difesa.