Stazioni sciistiche ticinesi, verso il rinnovo del credito

Il credito per gli impianti di risalita di Airolo, Bosco Gurin, Campo Blenio, Carì e Nara per le stagioni invernali dal 2025/26 al 2028/29 giugnerà presto sui banchi del Gran Consiglio. Questa mattina la Commissione gestione e finanze ha infatti firmato il rapporto di maggioranza (relatore il deputato del PLR Luca Renzetti) favorevole al credito da 5,6 milioni di franchi spalmati su quattro anni. A questo giro, però, il tema potrebbe animare la discussione in Gran Consiglio un po’ più del solito. Sì, perché se normalmente il credito quadriennale per gli impianti sciistici ticinesi giunge in Parlamento con un unico rapporto favorevole, questa volta potrebbe – il condizionale è d’obbligo – essere presentato in aula anche un rapporto di minoranza, annunciato a titolo personale durante la riunione dal deputato leghista Boris Bignasca (ma su questo punto torneremo più tardi).
«Un bisogno reale»
Il rapporto di maggioranza, in buona sostanza, approva il credito proposto dal Governo tramite il messaggio licenziato in aprile. Un messaggio che, si legge nel rapporto commissionale, risponde «a un bisogno reale e strategico» poiché «gli impianti di risalita non costituiscono soltanto infrastrutture sportive, ma presidi economici e sociali: mantengono viva la montagna ticinese, generano un indotto importante per la ristorazione, l’ospitalità e l’artigianato, creano posti di lavoro stabili e stagionali, e offrono ai giovani opportunità formative e ricreative difficilmente sostituibili; soprattutto nelle zone periferiche». Anche la maggioranza della commissione, come fatto dal Governo, sottolinea poi i progressi fatti dalle stazioni sciistiche negli ultimi anni, in particolare sul fronte della messa in rete (grazie al progetto «TicinoPass») e della destagionalizzazione (grazie a vari progetti portati avanti dai singoli impianti).
L’unico punto su cui il rapporto di maggioranza diverge dalla proposta del Governo riguarda il finanziamento delle «piccole stazioni», come ad esempio l’Alpe di Neggia, gli impianti di Cioss Prato, oppure la Sciovia Bedea-Novaggio. A questo giro, infatti, ilGoverno aveva proposto di lasciare a ogni singolo Ente regionale di sviluppo (ERS) la facoltà di stanziare, nell’ambito della gestione dei rispettivi fondi di promozione regionale, un contributo e di stabilirne l’entità a seconda dell’effettiva necessità. Ebbene, la maggioranza della Commissione, dopo aver sentito in audizione l’Associazione piccole stazioni sciistiche ticinesi e gli ERS di Locarno e Bellinzona, ha deciso di non modificare la prassi attualmente in vigore. E, dunque, di continuare a garantire un credito ad hoc per queste stazioni, quantificato in 214.000 franchi.
«Modalità da chiarire»
Come dicevamo all’inizio, però, in aula potrebbe essere presentato anche un rapporto di minoranza, il quale oggi è stato annunciato dal deputato Boris Bignasca, che da noi contattato ha affermato: «Premetto che non mi piace anticipare sulla stampa rapporti commissionali che non ho ancora presentato in commissione. Ma detto ciò, sì, sto pensando di presentare un rapporto di minoranza a titolo personale, non del gruppo parlamentare leghista». Non si tratta, aggiunge Bignasca, «di una questione di soldi, perché in fondo si tratta di 5,6 milioni di franchi. Che sono tanti, sì, ma possono anche essere considerati accettabili vista l’importanza della questione». Il motivo dietro il rapporto di minoranza, dunque, «sta nelle modalità: si fa fatica a capire in che ambito vengono elargiti questi milioni. Per una questione di turismo? Di sport? Oppure di promovimento economico delle valli? Sono modalità un po’ ibride che non mi convincono appieno», chiosa Bignasca.