Sui ristoranti della Bavona è tornato a splendere il sole

Da Fontana a Robiei, passando per Foroglio e San Carlo, la risposta è una sola: «Molto bene. C’è parecchio movimento. Siamo più che soddisfatti». La stagione della rinascita per i ristoranti della Valle Bavona, dopo la chiusura forzata nel 2024 a causa dell’impraticabilità della strada consortile devastata dall’alluvione di fine giugno, sta andando alla grande. Certo, tutto dipende dalle condizioni meteorologiche. Ma, dopo un mese di luglio così così, questi primi giorni di agosto stanno facendo la gioia degli esercenti della valle. Ad iniziare dal grotto Balöi di Fontana, a due passi dall’immensa frana che ha mutato per sempre il territorio all’imbocco della Bavona. «Molti, prima di sedersi ai nostri tavoli, non perdono l’occasione di scattare un selfie ai piedi dall’enorme masso che è scivolato a valle lo scorso anno», racconta al CdT Marco Kneubühler, che ha assunto quest’anno la gerenza del grotto. «I clienti non mancano, anzi, e tra loro contiamo anche molti ticinesi», prosegue il ristoratore, ribadendo che per il suo grotto, come peraltro per tutti gli altri della Vallemaggia e del resto del Ticino, sono essenziali condizioni meteorologiche favorevoli.
Quel timore residuo
«Appena il tempo volge al brutto, la valle si svuota. Credo che sia rimasto ancora un po’ di timore dopo il disastro dell’anno scorso». Comunque, con il caldo ed il bel tempo di questo periodo, i clienti arrivano in Bavona per ammirare il paesaggio e per gustare le specialità locali. «Se il tempo tiene, anche in settembre ed in ottobre si può lavorare bene», conclude Kneubühler.
Ad augurarsi un autunno altrettanto proficuo quanto l’estate è anche Martino Giovanettina, titolare con la sua famiglia dell’osteria alpina La Froda a Foroglio. «La stagione sta andando bene. Siamo tornati ai livelli del 2022 e del 2023. Notiamo parecchi ospiti ticinesi, molti di più rispetto, ad esempio, a dieci anni fa». Clienti ticinesi che visitano la Bavona nei fine settimana, mentre nei giorni feriali sono i turisti di oltre San Gottardo e del nord Europa a farla da padroni. «Fortuna ha voluto che, malgrado qualche pioggia anche abbondante, la strada non ha mai dovuto essere chiusa», continua Giovanettina, al quale chiediamo un bilancio intermedio anche delle attività culturali organizzate nell’Arena Settembrini, a due passi dalla sua osteria. «L’affluenza è molto buona. Nei due eventi che abbiamo organizzato c’erano cento, rispettivamente 70 persone. Un gran successo. Con le opere esposte e le manifestazioni si vuol far capire che a Foroglio, oltre alla natura e al caratteristico villaggio, c’è parecchio tanto altro da ammirare». Il titolare dell’osteria alpina La Froda si prepara ora alla seconda parte della stagione. «In settembre, la clientela cambia, ma se la meteo si mantiene favorevole come in questi giorni non posso che essere ottimista».
Addirittura meglio del previsto
Esercenti sorridenti anche in quel di San Carlo, ultimo villaggio in fondo alla Bavona. «Stiamo lavorando benissimo, addirittura meglio del previsto», confida al CdT Piero Burzi, che con il fratello Francesco gestisce il ristorante Basodino. «Dopo un mese di luglio durante il quale la meteo non ci ha dato una mano, ora siamo praticamente sempre pieni. La nostra clientela è formata al 70% da ospiti ticinesi e al 30% da turisti provenienti da fuori cantone». Anche i fratelli Burzi notano ancora un qual certo timore legato a quanto accaduto la notte tra il 29 ed il 30 giugno dello scorso anno. «Qualcuno disdice la prenotazione se le previsioni meteo annunciano cattivo tempo. Accadeva prima e a maggior ragione accade oggi considerato che la memoria del disastro è ancora fresca», chiosa Piero Burzi rammentando che la stagione al ristorante Basodino sta vivendo proprio ora il suo periodo più florido e che le premesse per l’autunno, meteo permettendo, sono più che rosee.
Soddisfatti anche a 1.940 metri
Salendo ai 1.940 metri di Robiei, il bilancio non cambia. «Nei giorni di bel tempo siamo sempre pieni. C’è movimento in tutta la Bavona e anche quassù da noi la clientela è tornata in grande stile», annota Marco Callera, gerente dell’albergo e del ristorante che recano il nome della località alpina. La struttura è aperta sino al 5 ottobre e le prenotazioni sino a quella data non mancano.