Sotto la lente

Sul parco solare splende il sole

Il progetto pilota previsto al Nara dalla Società elettrica Sopracenerina piace al Municipio e all’Ente regionale per lo sviluppo – La società che gestisce gli impianti di risalita preferisce attendere prima di esprimersi – Vi sono alcuni timori legati all’impatto sul paesaggio
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Alan Del Don
Davide Rotondo
Alan Del DoneDavide Rotondo
29.03.2023 17:52

È visto di buon occhio, in Valle di Blenio, il progetto pilota di parco solare alpino che la Società elettrica Sopracenerina (SES) intende realizzare al Nara. Le prime reazioni raccolte dopo l’anticipazione odierna del CdT sono benauguranti. Anche se si attendono comunque maggiori ragguagli in merito a quella che sarà la prima iniziativa di questo genere in Ticino per poter avere un quadro più chiaro. In parole povere si aspetta la domanda di costruzione vera e propria (quella preliminare è al vaglio dei preposti uffici del Dipartimento del territorio) che dovrebbe essere presentata entro l’estate al Comune di Acquarossa. Per il resto dell’argomento se ne accennerà verosimilmente anche durante l’assemblea degli Amici del Nara (SA che gestisce gli impianti di risalita di proprietà dell’ente locale) in programma in serata all’auditorium di Casa Cavalier Pellanda a Biasca.

Un Comune innovativo

La SES stima un investimento di 1,5 milioni di franchi, mentre non ne sono previsti da parte di Acquarossa che dunque non dovrà avanzare nessuna richiesta di credito. «Informeremo però sicuramente il Consiglio comunale e naturalmente anche la popolazione attraverso una serata pubblica», osserva il sindaco Odis Barbara De Leoni, aggiungendo che, nonostante si percepisca un certo supporto generale al progetto, qualcuno potrebbe non essere d’accordo. «Quindi meglio essere trasparenti», anche se gli scettici, finora, non si sono palesati. «Durante la riunione preliminare erano presenti i diversi attori, tra cui gli allevatori, i gestori dell’alpe e i proprietari dei fondi patriziali. Hanno tutti espresso sostegno al progetto», puntualizza.

Tanto di guadagnato, insomma. Il sindaco a questo proposito ricorda pure la stazione sciistica del Nara: «Avere elettricità prodotta direttamente in loco ci permetterebbe di risparmiare». D’altra parte, spiega ancora il sindaco, il Comune di Acquarossa da tempo oramai cerca di essere innovativo in ambito di energie rinnovabili: «Da quindici anni abbiamo i pannelli solari sul tetto della scuola elementare, poi c’è la centralina elettrica di Scaradra e stiamo per fare richiesta di un nuovo acquedotto che dovrebbe portare acqua anche al futuro centro ‘Sun Village’, dove metteremo due centraline elettriche. Inoltre il prossimo 2 maggio porteremo in Consiglio comunale la richiesta di credito per la posa di pannelli fotovoltaici sul tetto dei nuovi spogliatoi a Dongio. Il progetto della SES, dunque, si sposerebbe bene con la nostra strategia».

Comprensorio naturalistico

Il presidente degli Amici del Nara Matteo Milani, contattato stamattina prima dell’assemblea, non ha voluto al momento prendere ufficialmente posizione sul parco solare. Prima vuole discuterne con gli altri sei membri del Consiglio di amministrazione della società anonima. Così da poterli rendere edotti su quanto emerso in occasione della recente riunione in cui la SES ha illustrato alle autorità l’impianto pilota. Stando alle informazioni che abbiamo potuto raccogliere, in ogni modo, in linea di massima il progetto è valutato favorevolmente anche dai gestori della stazione invernale mediobleniese. Tuttavia si vuole capire bene se si tratta di un’opportunità oppure di un’iniziativa che in qualche modo potrebbe intaccare il comprensorio, pregiato a livello naturalistico. Al Pian Nara (ad oltre 1.900 metri di altitudine) verranno posati 750 pannelli bifacciali installati con un’inclinazione di 90 gradi e disposti su cinque fila di 150 moduli l’una.

Il parco solare si troverà in sostanza a lato dell’area sciistica del Nara 2000, con la pista delle slitte, sulla sinistra, poco più sotto. Dovrebbe vedersi, ci dicono, dal fondovalle. Dunque da una distanza di 3-4 chilometri, anche se degli studi affermano il contrario. Ecco pertanto che l’impatto sul paesaggio è un aspetto che sta facendo discutere nella Valle del Sole e che dovrà essere attentamente considerato dalla Sopracenerina. Infine l’idea è ritenuta interessante pure dall’Ente regionale per lo sviluppo del Bellinzonese e valli, con l’auspicio che si possa creare il necessario consenso a più livelli.

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