Sul San Salvatore per salvare i ghiacciai

Alzi la mano chi sapeva che dalla vetta del San Salvatore si possono vedere 16 ghiacciai. È per questo che l’associazione Recogn.ice, impegnata a tutelare i ghiacciai elvetici, ha scelto questo monte per posare - ed è una prima mondiale - una cornice che inquadra le magnifiche creste che si estendono dal Monte Rosa passando per il Pizzo Dufour, il Weissgratt e lo Strahlhorn. Un progetto (patrocinato dalla Città di Lugano) che vuole sensibilizzare sull’importanza dei ghiacciai per il nostro ecosistema. «Sono fonte di acqua - hanno spiegato Jochem Braakhekke, Larissa de Palézieux e Timothée Beckert, fondatori dell’associazione-ma hanno anche la funzione di riflettere i raggi solari e dunque di contribuire a raffreddare il pianeta».
Sono tutti in difficoltà
I ghiacciai fanno parte del dna elvetico, ma sono tutti in difficoltà._«È preoccupante - ha sottolineato il sindaco di Lugano Marco Borradori (che con il collega Angelo Jelmini ha partecipato alla cerimonia della posa della cornice illustrando gli sforzi della Città per contenere i cambiamenti climatici) - pensare che, come dicono alcuni studi, entro il 2100 potrebbero essere tutti scomparsi», mentre quelli al di sotto dei 3.500 metri di quota potrebbero sciogliersi addirittura nel corso dei prossimi 20 o 30 anni.
Come funziona
La cornice (opera dell’artista Sebastian Marbacher) servirà appunto a sensibilizzare chi si troverà sulla vetta del San Salvatore. È fatta apposta per scattare fotografie e selfie. Utilizzando uno smartphone, attraverso l’hashtag #recognice e un codice QR, si può accedere al sito Internet dell’associazione, che illustra con fotografie e testi la storia dei ghiacciai che si possono osservare dal San Salvatore. Sito Internet in cui viene anche dimostrato come in pochi anni quasi tutti i ghiacciai si siano paurosamente ritirati. Negli ultimi 100 anni hanno perso il 50% della loro copertura e il 70% di questa riduzione si è registrato solamente nell’arco degli ultimi 30 anni. «La cima del_San Salvatore - ha ricordato il direttore della Funicolare Felice Pellegrini - offre un’incomparabile vista sul Ceresio, la pianura lombarda e la sontuosa catena delle Alpi svizzere e piemontesi». Questo per sottolineare appunto che non sarebbe stato facile trovare una posizione migliore per la cornice.