Il punto

«Sulla viabilità in Città Vecchia il nostro rapporto entro l’anno»

Sempre più vicina la soluzione per dare il via alla prova di tre mesi per la nuova gestione del traffico nel centro storico – In calendario un ultimo incontro con i tecnici per discutere i dettagli sulle limitazioni al transito lungo via Cittadella e via Borghese
Sono in particolare due le strade al centro della prova per una viabilità alternativa © CdT/Gabriele Putzu
Jona Mantovan
01.10.2025 06:00

È passata l’estate e si torna a parlare della viabilità in Città Vecchia. Più precisamente, di quella sperimentazione di tre mesi che ha lo scopo, secondo il Municipio di Locarno, che aveva preparato il messaggio, di colpire il cosiddetto traffico parassitario, ossia chi attraversa il centro storico pensando di evitare gli ingorghi nelle strade principali. Un fenomeno che interessa fino a seimila veicoli al giorno. E che si intende risolvere con una serie di limitazioni al transito tra le vie Borghese, Cittadella, delle Monache e San Francesco. La proposta aveva portato la squadra di Palazzo Marcacci ad aprire un dialogo con tutte le realtà coinvolte, rappresentate in una serie di incontri dai due comitati (uno favorevole e l’altro contrario, ma entrambi formatisi attraverso una raccolta di firme), oltre che dalla «Pro», presieduta da Franca Antognini. La quale, al Corriere del Ticino, spiega come di riunioni del genere finora se ne siano tenute tre: «Ce ne sarà ancora un’ultima con i tecnici, per discutere una serie di dettagli».

Per chi prende parte a questi colloqui, è un’occasione per vedere il quartiere con occhi diversi
Franca Antognini, presidente Pro Città Vecchia

Finora tre riunioni

L’incontro dovrebbe tenersi ancora nel mese di ottobre, ma una data non è ancora stata fissata di preciso. L’obiettivo ideale sarebbe, comunque, di riuscire ad arrivare entro fine novembre a stilare un rapporto da presentare a un’ultima tavola rotonda, che vedrebbe la partecipazione dei capigruppo delle principali forze politiche rappresentate in Consiglio comunale. «Dopo una prima seduta introduttiva, con una panoramica generale sulle aspettative di ognuno, la seconda si è focalizzata su via Borghese, mentre la terza ha riguardato via Cittadella. In ogni occasione abbiamo cercato di mettere a confronto le diverse visioni, individuando punti comuni e condividendo idee sulla zona», conferma ancora la titolare della pasticceria Marnin. Che esprime parole di apprezzamento indirizzate all’Esecutivo «incluso il sindaco, Nicola Pini. Il dialogo è stato molto aperto e costruttivo, non ci sono state imposizioni, ma una reale volontà di cercare riscontri».

Il problema dei parcheggi

Come detto, la quarta serata di lavori, che come le precedenti si svolgerà nella sala del Consiglio comunale, sarà cruciale: «Coinvolgerà gli esperti e rappresenterà l’occasione per capire concretamente quali misure si potrebbero adottare».

Un iter non ancora concluso

Di questioni aperte ce ne sono ancora molte: «A partire dalla definizione esatta dei confini, che varia a seconda delle fonti. Abbiamo analizzato l’area in modo approfondito, ma servono competenze specialistiche per chiarire una serie di aspetti, come l’eventuale installazione di telecamere, che da sole però non bastano, ci vogliono delle misure accompagnatorie. Il documento stesso relativo a questo progetto, consultabile sul sito, è piuttosto “nebuloso” e non contiene una serie di definizioni che vorremmo chiarire in quell’occasione».

Un altro elemento emerso durante le discussioni è relativa ai parcheggi: «Se davvero vogliamo incentivare chi si ferma per sostenere l’economia locale facendo compere nelle botteghe e nei negozi, o anche solo per fermarsi nei bar e ristoranti, dobbiamo offrire spazi adeguati. Al momento, tuttavia, la disponibilità è insufficiente e questo limita le possibilità di accesso». Da qui al voto del credito previsto di 140 mila franchi per avviare l’esame, ci vorrà ancora del tempo: dopo il quinto e ultimo appuntamento, occasione appunto per mostrare il frutto dei vari colloqui, sarà la Commissione della gestione a dover allestire il suo rapporto (o magari anche più di uno, a seconda di come procederanno i dibattiti) prima di sottoporre il tema all’eventuale approvazione del Legislativo.

«Uno stimolo per il confronto»

In conclusione, le somme non sono ancora state tirate - siccome manca un’ultima data importante - ma si è in dirittura d’arrivo. E sul fatto che per giungere non a una scelta definitiva, bensì a una sperimentazione, Antognini ritiene il processo sì complesso, ma anche utile: «Trovo che sia da stimolo per il confronto, oltre a far emergere i vari problemi che ognuno vive sulla propria pelle quotidianamente. Sento che questo è l’inizio di un percorso di valorizzazione del centro storico. E, per chi prende parte a questi incontri, un’occasione per guardare il territorio con occhi nuovi».

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