Ticino

«Sulle casse degli allievi occorre più trasparenza»

Un gruppo di oltre 40 deputati (primo firmatario Alain Bühler) chiede al Consiglio di Stato di fare chiarezza in merito agli importi presenti nei fondi degli istituti scolastici dedicati agli studenti – Nel mirino le eccedenze, a quanto pare cospicue, accumulate nel corso degli ultimi anni
©Gabriele Putzu
Paolo Gianinazzi
22.11.2025 06:00

Secondo buona parte del Parlamento occorre fare maggiore trasparenza in merito alle cosiddette «casse allievi» delle scuole ticinesi. E questo perché – in estrema sintesi – da una recente risoluzione governativa (del luglio 2024) è emerso che «il valore degli averi attualmente depositati nelle scuole sull’arco di diversi anni è cospicuo» (ma non è dato sapere che cosa si intende per «cospicuo») e anche «che l’importo presumibilmente è stato versato in gran parte da allieve e allievi che non frequentano più gli istituti».

Ora, la stessa risoluzione governativa – proprio alla luce della «necessità di ridurre gli importi depositati e, per il futuro, di adottare provvedimenti per evitare il loro accumulo» – aveva permesso al Consiglio di Stato di aggiornare le «Direttive per la gestione delle casse presso gli istituti scolastici cantonali e le Biblioteche pubbliche cantonali», di fatto introducendo ulteriori regole e procedure di controllo. Da allora, però, di quelle Direttive non si è più saputo nulla. E in questo contesto si inserisce la richiesta di trasparenza fatta dal deputato Alain Bühler (UDC) assieme a un cospicuo gruppo di deputati (43 per l’esattezza).

Perché non restituirli?

Tramite un’interrogazione firmata da diversi partiti – oltre all’UDC è sottoscritta da Avanti con T&L, PC, PVL, HelvEthica, Lega, Centro, PLR e Più Donne – Bühler chiede infatti al Consiglio di Stato di «fornire la lista aggiornata dei saldi delle casse allievi per ogni singola sede scolastica del Cantone secondo quanto previsto» dalla già citata risoluzione governativa. Ma chiede anche, sempre alla luce della risoluzione, di spiegare nel dettaglio «quali sono le norme legali, regolamentari o direttive interne che oggi disciplinano la costituzione, la gestione e l’utilizzo delle casse allievi». Oltre a ciò, i deputati vogliono sapere «in che misura il Dipartimento competente esercita un controllo effettivo sulla gestione di tali fondi» e «per quali motivi le eccedenze raccolte negli anni non vengono restituite, compensate o ridotte attraverso un adeguamento dell’importo del contributo allievi». Detto altrimenti, come si legge nell’ultima domanda dell’interrogazione: «Sulla base delle eccedenze registrate (...) non ritiene il Consiglio di Stato che tale contributo debba essere ridotto?».

Come premesso nelle prime righe dell’atto parlamentare, secondo gli oltre 40 deputati trasparenza si impone anche per via del «numero molto elevato di allievi coinvolti», circa 55 mila, «con evidenti ricadute finanziarie e sociali su tutte le famiglie».

Per i deputati, insomma, viste le eccedenze nelle casse allievi «si rende indispensabile un chiarimento tempestivo per garantire equità, trasparenza e rispetto della legalità ancora nel corso del corrente esercizio scolastico».

«Sappiamo che i fondi in questione sono cospicui – spiega Bühler contattato dal Corriere del Ticino –, ma non sappiamo esattamente di che cifre stiamo parlando. E, siccome stiamo parlando di soldi delle famiglie ticinesi (e degli allievi) e non dello Stato, è importante fare chiarezza». Si tratta dunque «di chiedere informazioni al Governo per avere un quadro della situazione». Anche perché, aggiunge il deputato democentrista, «non vorremmo che quei fondi siano utilizzati per coprire spese che lo Stato non copre più. Ciò è da evitare perché parliamo di fondi delle famiglie e non dello Stato». Inoltre, si chiede infine Bühler, «se effettivamente quei fondi sono così cospicui, perché non abbassare i contributi che vengono richiesti alle famiglie?».