Il caso

Sulle finanze a Bioggio è di nuovo scontro

Per il gruppo socialista il Municipio nel comunicare l’aumento di moltiplicatore dal 57 al 65% ha sottaciuto le proprie responsabilità - Il sindaco Eolo Alberti: «Se vogliono la guerra, l’avranno» - E ora la politica dovrà decidere se impegnare una decina di milioni per la nuova scuola dell’infanzia o mettere il progetto in un cassetto
©Chiara Zocchetti
Federico Storni
06.10.2023 06:00

Avevamo lasciato Bioggio a fine giugno con il Consiglio comunale che aveva deciso di portare il moltiplicatore dal 57% al 65% per far fronte alla situazione finanziaria che si era venuta a creare, a causa delle (o aggravata dalle: dipende da chi si ascolta) cosiddette «sottovenienze» fiscali. Dall’aver cioè dovuto restituire diversi milioni al gruppo Kering. Il Consuntivo 2022 si era chiuso con un disavanzo di 5 milioni, un debito pubblico pro capite superiore ai 9.000 franchi («eccessivo» secondo le direttive cantonali) e una quota d’indebitamento lordo «critica» superiore al 400%. Ma le finanze, nel Comune, continuano a tenere banco, complici dei volantini consegnati nelle bucalettere di tutti i cittadini, l’esito di alcuni ricorsi e una decisione difficile all’orizzonte: costruire la nuova scuola dell’infanzia spendendo una decina di milioni, o mettere il progetto nel cassetto?

«Date informazioni distorte»

Cominciamo dai volantini. In agosto ne ha distribuito uno il Municipio spiegando le ragioni dell’aumento del moltiplicatore (sono citati la diminuzione annua del gettito fiscale di 5 milioni rispetto al 2018 e, per quanto riguarda la crescita dei tassi d’interessi, la pandemia e la guerra in Ucraina) e affermando che con il 65% «la situazione è gestibile». In un altro scritto, il gruppo SEI (Sinistra ecologisti indipendenti) ha risposto che le informazioni date dal Municipio nel suo bollettino («molto probabilmente non approvato all’unanimità dai municipali») «sono incomplete, distorte e fuorvianti», in particolare perché non ci sarebbero assunzioni di responsabilità da parte dell’Esecutivo, che invece « dovrebbe avere il coraggio di ammettere che la situazione è stata sottovalutata e gestita in maniera poco oculata e trasparente». Il riferimento è al fatto che alcuni municipali, fra cui il sindaco Eolo Alberti, non avevano informato né i colleghi né il Consiglio comunale delle sottovenienze prima che il Legislativo votasse il Preventivo 2023, che era quindi stato approvato sulla base di dati fuorvianti. Alcuni membri della Commissione della gestione, fra cui l’ex sindaco Mauro Bernasconi (il Centro) e l’attuale presidente del Legislativo Franco Baroni (SEI), avevano poi fatto ricorso e, come ci hanno riferito, il Consiglio di Stato di recente ha dato loro ragione. La decisione governativa da un lato bacchetta il Municipio per come ha agito, in quanto avrebbe dovuto aggiornare il Legislativo, e dall’altro considera la questione sanata dal successivo aumento del moltiplicatore, avvenuto, per così dire, a carte scoperte.

«Creano paure inutili»

Nel suo volantino il gruppo SEI ha poi scritto che «non ci stupiremmo se a breve alcune banche si rifiutassero di continuare a finanziare nuovi investimenti, o peggio se non volessero rinnovare i contratti in essere», data la situazione del Comune. Una frase che non è affatto piaciuta al sindaco Alberti (e che è già oggetto di un’interpellanza), da noi raggiunto per un replica: «Non accetto che vengano create paure inutili, di cui ora devono prendersi la responsabilità davanti alla popolazione. Non è assolutamente vero che il Comune non sarà più finanziato dalle banche. Se vogliono la guerra, l’avranno». «Abbiamo citato cifre inopinabili - afferma Baroni. - Quella sulle banche è una nostra supposizione alla luce delle cifre».

La questione asilo

In tutto questo c’è la questione nuova scuola dell’infanzia. Il Legislativo aveva approvato un investimento da nove milioni nel 2021, ma in seguito a un ricorso, accolto, di Bernasconi – mancavano considerazioni sulla sostenibilità dell’investimento – il Municipio deve ripresentare il messaggio. Si riuscirà a realizzare l’opera o sarà messa in un cassetto? Il sindaco afferma che il messaggio sarà sottoposto al Legislativo a inizio 2024 (e che il costo lieviterà a circa 10 milioni, causa inflazione), il gruppo SEI ritiene fondamentale realizzare l’opera, a costo di dover alzare ancora il moltiplicatore, mentre Bernasconi, con una mozione, ha chiesto uno studio di fattibilità per esplorare soluzioni alternative (e più economiche), come ampliare l’edificio esistente o trovare una nuova posizione. «In ogni caso voglio capire come s’intende finanziare l’opera». La mozione dovrebbe essere discussa, assieme al Preventivo 2024, nella seduta di fine anno. Che si preannuncia di nuovo caldissima.

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