Novazzano

Sulle orme del lupo?

Uccisi tredici ovini in un recinto a pochi passi dalla dogana del Marcetto – Il risultato delle analisi del DNA confermerà l’autore dell’attacco – Se fosse il predatore sarebbe una prima a queste latitudini, probabile l’arrivo da oltre confine
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Valentina Coda
13.04.2022 17:42

Se le analisi del DNA effettuate dai guardacaccia dovessero trovare conferma, si tratterebbe della presenza più a sud in Ticino di un lupo, probabile autore dell’attacco a tredici ovini (su un totale di venti) accertato nella mattinata di martedì a pochi passi dal valico doganale del Marcetto, a Novazzano, in un piccolo recinto subito dietro l’ufficio doganale. In attesa di un riscontro certo (tra i principali sospettati figura anche un cane di simili dimensioni, forse un lupo cecoslovacco), l’Ufficio della caccia e della pesca (UCP) sta svolgendo le verifiche di rito trattando però l’aggressione come se fosse stata commessa da un lupo.

Di dubbi, tesi e sospetti

Il luogo dei fatti si inserisce in un contesto poco usuale per un simile predatore. Da un lato troviamo una zona altamente trafficata essendo circoscritta in un’area di transito doganale (stiamo parlando del confine che separa Novazzano da Ronago), oltre a essere densamente edificata con l’abitato a pochi passi da dove sono state rinvenute le carcasse degli ovini. Parallelamente, questo esemplare non si era mai spinto così tanto a sud del nostro cantone. Quest’ultimo elemento ha destato qualche sospetto agli uffici competenti, facendo nascere l’ipotesi che potrebbe trattarsi verosimilmente di un predatore in transito che ha sconfinato su territorio elvetico. Non è da scartare nemmeno l’idea che si tratti di un esemplare ibrido. Un altro elemento direttamente collegato al transito del predatore dall’Italia alla Svizzera è l’assenza di selvaggina nella zona. «Normalmente il lupo non occupa territori costruiti o disturbati – ci spiega il capoufficio dell’UCP Tiziano Putelli – dalla ronda effettuata martedì non c’è presenza di selvaggina in quell’area, in due ore e mezza di controlli tra vari comuni del distretto abbiamo avvistato forse due lepri, nessun capriolo o cervo». Un aspetto, questo, che potrebbe avvalorare la tesi dello sconfinamento.

Non protetti adeguatamente

Oltre al sopralluogo e agli accertamenti dell’UCP, l’episodio è sotto la lente anche dell’Ufficio della consulenza agricola. Le verifiche effettuate da quest’ultimo hanno rilevato qualche problema nella recinzione del prato dove il presunto lupo ha predato gli ovini. Più nel dettaglio, l’UCP spiega in una nota diffusa che al momento dell’attacco gli ovini non erano protetti adeguatamente (presenza di una recinzione priva dell’elettrificazione e con una installazione e manutenzione non corrette). A riguardo, precisa sempre l’ufficio competente, per i casi di predazione da lupo il Cantone indennizza anche i capi non protetti.

Area sotto controllo

Dopo i fatti è stata subito applicata la Strategia lupo Svizzera per garantire la protezione della fauna selvatica e, al contempo, tenere conto delle esigenze della popolazione. Il perimetro infatti è presidiato dai guardacaccia con una intensificazione del monitoraggio attraverso foto, trappole e con delle ronde notturne. In caso di avvistamento di lupi in prossimità degli insediamenti, gli agenti della polizia della caccia sono autorizzati ad eseguire dei tiri di disturbo con proiettili di gomma. Azioni preliminari, queste, che hanno l’obiettivo di comprendere il comportamento di questo predatore e di evitare che lo stesso si abitui alle persone e alle zone abitate. Nel caso dovesse manifestare un comportamento problematico, ad esempio se non ha timore dell’uomo o se si avvicina almeno tre volte all’abitato durante le ore diurne, l’autorità competente avrà gli elementi per procedere all’abbattimento.

Che direzione ha preso?

Ma stringendo il cerchio delle ipotesi, che direzione avrà preso il lupo dopo l’attacco? Se la tesi del transito trovasse conferma, il predatore potrebbe anche aver fatto ritorno oltre confine visto che, di natura, è abituato a spostarsi continuamente. Un esempio lampante per provare a inquadrare la questione ce lo fornisce Putelli: «Qualche anno fa è giunto un ordine di abbattimento per un lupo sul territorio ticinese. Nello stesso momento in cui è stato reso noto l’ordine, il lupo si era già spostato in Germania». In ogni caso, l’Ufficio della caccia e della pesca rimane cauto prima di trarre conclusioni. Si attendono i risultati delle analisi del DNA dall’istituto KORA di Berna.

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