Danza

Sulle punte sognando il Bolshoi

Tre ragazze selezionate a Lugano per gli stage estivi del celebre teatro russo si raccontano, tra lunghe ore di allenamento, disciplina ferrea e aspirazioni internazionali
Foto Putzu
Giorgia Reclari
06.03.2019 06:00

«Uno, due, tre e quattro...più su la gamba, ancora...ok bene così». L’esercizio si ripete più volte, lo sguardo concentrato alla ricerca del movimento perfetto, lo sforzo intuibile sotto il gesto fluido. Anastasia Zappa, Tea Patriarca e Layla Proietti Bovi sono tre giovani ballerine (di 13, 14 e 16 anni) invitate a partecipare ai corsi estivi del Bolshoi, il celebre teatro di Mosca, che da tre anni organizza selezioni anche in Ticino e quest’anno per la prima volta propone anche uno stage a Lugano. Le abbiamo incontrate all’Ashkenazy Ballet Center di Caslano, diretto da Alessandra Ashkenazy.

Sono giovanissime ma hanno già le idee chiare: la danza sarà la loro vita e la loro professione. Per questo si allenano dalle 15 alle 20 ore alla settimana, sabato compreso. «Abbiamo iniziato seguendo i corsi doposcuola di danza offerti da Alessandra quando eravamo all’asilo a Pura. Avevamo 3 o 4 anni. Da lì ci siamo innamorate e non abbiamo più smesso» raccontano Anastasia e Tea, entrambe residenti in Malcantone. Layla, che vive in provincia di Varese, ha iniziato quando era in prima elementare «perché ci andavano le mie amiche». Ora frequenta un liceo online, «così posso allenarmi anche la mattina», per ottenere la maturità, indispensabile per accedere alle accademie (è stata invitata ad Amsterdam, per una settimana di audizioni in vista di un’eventuale ammissione). Anche le più piccole seguiranno questa strada una volta terminate le medie. A proposito di scuole medie - chiediamo - come mai non frequentano la classe per sportivi d’élite di Canobbio? Troppo scomoda da raggiungere dal Malcantone e si perderebbe troppo tempo soprattutto il pomeriggio dopo le lezioni per arrivare allo studio di danza, replicano.

Tutte e tre non hanno dubbi: la loro passione è la danza classica, «ma oggi bisogna conoscere anche gli altri stili perché le compagnie richiedono molta versatilità». Così gli allenamenti prevedono anche danza contemporanea, passo a due e pilates. Ma l’attività sportiva di alto livello è totalizzante e coinvolge lo stile di vita in generale. Le ragazze sono seguite da una nutrizionista, un fisioterapista e un massoterapeuta. «Cerchiamo di fornire tutto il necessario per poter gestire al meglio l’impegno e lo sforzo fisico richiesto in allenamento» spiega l’insegnante. Un altro ingrediente fondamentale è (naturalmente) la disciplina: le lunghe ore di allenamento lasciano poco spazio ad altre attività e al tempo libero da passare con gli amici. «A noi non pesa – replicano convinte tutte e tre – in realtà abbiamo più amicizie nel mondo della danza che a scuola». Anche le vacanze estive vengono sfruttate per perfezionarsi in giro per il mondo, farsi conoscere e magari, chissà, farsi notare da qualche selezionatore e accedere a una formazione in un’accademia. Oltre che per il Bolshoi, Tea, Anastasia e Layla sono state infatti scelte anche per partecipare all’American Ballet Theatre’s Summer Intensive, un prestigioso stage che si svolge in luglio a Tampa, in Florida.

Erano 59 le ragazze (più un ragazzo) tra i 9 e i 19 anni, provenienti da Svizzera e Italia, che hanno partecipato alle selezioni luganesi dell’accademia del Bolshoi, svoltesi in febbraio nella sede del Movimento artistico ticinese (MAT). Circa la metà sono state scelte. Per la prima volta quest’anno a Lugano si terrà anche uno dei programmi estivi (unico appuntamento in Svizzera), che si aggiunge a Urbino, Firenze e Mosca (dove sono ammesse le ragazze più promettenti). Due le borse di studio assegnate per lo stage luganese, una delle quali a Tea Patriarca, l’altra a una ragazza italiana.

Il Bolshoi ha sì un fascino e un prestigio enormi, ma in poche osano davvero andarci, a causa della giovane età, delle difficoltà linguistiche e della distanza da casa – rivela Lucia Longhi, responsabile dell’Accademia Bolshoi in Svizzera. Negli ultimi tre anni due o tre ragazze tra tutte quelle selezionate in Svizzera per gli stage estivi sono state invitate a partecipare a un anno formativo all’accademia russa. Ma nessuna ha accettato. Chissà se invece nella ventina di giovani selezionate quest’anno ci sarà qualcuna che arriverà fino al palco di Mosca.