Scuola

Superamento dei livelli A e B in terza media «in prova» già nel 2022/2023

È la richiesta avanzata dal DECS al Consiglio di Stato – Il modello proposto non supera tutte le criticità, ma «sarebbe peggio lasciare il sistema ostaggio dell’immobilismo, in attesa di un’unanimità impossibile da ottenere su questo tema»
© CdT/ Chiara Zocchetti
Red. Online
13.01.2022 12:47

(Aggiornato alle 17.39) «Il 64% dei rispondenti alla consultazione promossa dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) sul futuro dei livelli A e B in terza media si è detto favorevole a superare il modello attuale». A dirlo è il DECS, che propone al Consiglio di Stato di avviare una fase di sperimentazione già a partire dall’anno scolastico 2022/2023 per due anni, coinvolgendo una parte dei trentasei istituti di scuola media.

109 risposte, 22% contrario
La consultazione sul progetto di superamento dei corsi attitudinali e di base in III media si è chiusa lo scorso 23 dicembre e nei giorni scorsi il DECS, tramite la Divisione della scuola, ha completato l’analisi delle 109 risposte espresse (84 da gruppi o organizzazioni e 25 da persone singole). «La valutazione dei dati, consegnata in un documento di 48 pagine che sarà presto sottoposto al Consiglio di Stato, permette di affermare che il 64% del totale delle risposte concorda sulla necessità di superare il modello attuale, mentre il 22% avversa questa idea. Il rimanente 14% non esprime un giudizio sull’oggetto sottoposto a consultazione, ma si limita a valutazioni di carattere generale».

Equità e accessibilità
Dalla consultazione emerge come la maggioranza dei rispondenti concordi con la necessità di superare i corsi A e B così come attualmente impostati. Le ragioni a sostegno di tale posizione fanno riferimento «alle distorsioni alle quali il modello è stato sottoposto nel corso del tempo e alle relative pressioni su allievi, famiglie e docenti». Oltre a questo vengono citate anche «le dinamiche di “etichettatura” e categorizzazione che minano la motivazione e l’autostima degli allievi che frequentano i corsi B, lasciando strascichi importanti sul loro successivo percorso formativo e professionale». L’abbandono della differenziazione strutturale potrebbe oltretutto consentire al sistema scolastico ticinese di «raggiungere un grado di equità e accessibilità ancora maggiore per tutti gli allievi, in considerazione del peso esercitato dallo statuto socioeconomico sul percorso formativo».

Sì al superamento, ma...
Il 30% dei rispondenti si schiera a favore della proposta così come proposta dal DECS, senza porre particolari condizioni. Tra di essi troviamo la Conferenza cantonale dei genitori, due collegi di scuola media, alcuni partiti politici (Partito socialista, Verdi, Partito comunista, Più donne), un sindacato (VPOD), la Divisione della formazione professionale, il Collegio degli ispettori delle scuole comunali, alcuni genitori, allievi e cittadini. Il 34% dei consultati si dichiara favorevole alla proposta, ma a determinate condizioni. Tra questi una buona maggioranza dei collegi di scuola media, gli esperti della scuola obbligatoria ad eccezione di quelli di matematica, i direttori di scuola media, il Partito popolare democratico.
Le osservazioni espresse possono essere declinate in due grandi filoni:
- il primo è relativo alla modalità di superamento scelta, ovvero i laboratori. Il giudizio complessivo su questa modalità organizzativa e didattica è positivo, ma vengono menzionate delle incertezze come ad esempio la necessità di meglio definire questa modalità didattica e di chiarirne i contenuti in maniera più precisa. Altri dubbi riguardano la differenziazione didattica che viene richiesta all’interno dei laboratori a composizione eterogenea e alle relative modalità di valutazione. Emerge di conseguenza l’esigenza che i laboratori in III media non vengano introdotti subito in maniera generalizzata, ma che si effettui prima una sperimentazione del modello proposto su più istituti di scuola media. Questa sperimentazione dovrebbe essere accompagnata da una valutazione esterna, ma anche da un’adeguata formazione e un apposito sostegno ai docenti;
- il secondo filone lamenta la parzialità del progetto, invocando la necessità di una riflessione che tocchi anche la IV media. C’è infatti chi avrebbe desiderato un superamento globale dei corsi A e B sui due anni, pur valutando positivamente il differimento di un anno della scelta degli allievi. Altre prese di posizione ritengono invece che l’idea di superare i corsi A e B unicamente in terza media non consenta di avere una visione complessiva sull’intero biennio, determinando quindi una difficoltà a esprimersi in maniera compiuta sulla proposta in consultazione. Queste riflessioni sono strettamente legate a quelle relative alla transizione verso il postobbligo. Secondo alcuni la proposta del superamento unicamente in III media non consente di affrontare quello che per tanti è il reale problema posto dai corsi A e B, ovvero le questioni relative all’equità e alla stigmatizzazione del corso B nei settori del postobbligo. Numerose sono le prese di posizione che riportano la necessità di un miglior coordinamento con i settori del postobbligo e con il mondo del lavoro per favorire la transizione.

No al modello del DECS
Circa il 22% dei partecipanti manifesta invece il proprio dissenso in merito al modello proposto, ritenendo per vari motivi adeguato l’attuale sistema di differenziazione strutturale. In questo schieramento si colloca il Partito liberale radicale. Vi figurano anche alcuni collegi di docenti, allievi, cittadini, e gli esperti di matematica. Tra le motivazioni principali citate troviamo un’opposizione di principio al superamento dei corsi A e B, ma anche il timore che l’abbandono della differenziazione strutturale abbia delle ripercussioni sui risultati degli allievi (sia dei più forti che dei più deboli). Altre prese di posizione ritengono che la colpa del malfunzionamento del sistema attuale sia da attribuire a pressioni esterne, da parte dei sistemi scolastici successivi, oppure più in generale alla società, il che implica che i problemi non possano essere risolti unicamente attraverso il superamento dei corsi A e B.

«Partiamo subito»
«Considerate le risposte giunte e le relative osservazioni di dettaglio era illusorio, come del resto ampiamente prevedibile, immaginare che il modello proposto sintetizzasse tutte le criticità, pur nella condivisione del principio che punta al superamento dei corsi A e B in III media - scrive il DECS -. Ancor peggio sarebbe però lasciare il sistema ostaggio dell’immobilismo, in attesa di un’unanimità impossibile da ottenere su questo tema». Per queste ragioni il DECS propone al Governo di avviare una sperimentazione dall’anno scolastico 2022/2023, per una durata di due anni, coinvolgendo una parte dei 36 istituti di scuola media. «Considerata la necessità di riflettere sull’intero biennio (III e IV), le analisi continueranno all’interno del gruppo di lavoro già esistente per individuare modalità di superamento dei corsi A e B anche in IV media».

«Per i genitori è un passo nella giusta direzione»

Con un comunicato, la Conferenza cantonale dei genitori (CCG) ha così preso posizione: «all’unanimità esprimiamo il nostro convinto sostegno alla proposta messa in consultazione per il superamento dei corsi A e B al 3. anno di scuola media, e l’auspicio che entro il 2022 si realizzino i presupposti minimi affinché possa essere posta in consultazione la proposta per il superamento dei corsi A e B al 4. anno di scuola media».

Da oltre 20 anni, afferma la CCG, «la scuola e le famiglie hanno individuato le problematiche venutesi a creare con l’introduzione dei livelli A (attitudinali) e B (di base) nel secondo biennio della scuola media ticinese. In questo lungo periodo, nonostante l’evidente interesse pubblico e i consensi di principio da più parti per una revisione del sistema, quasi 70.000 allievi hanno intrapreso e concluso il percorso scolastico alle medie senza poter beneficiare di un reale cambiamento riguardo questo tema. La Conferenza Cantonale dei Genitori ha ascoltato le famiglie e le assemblee dei genitori delle scuole medie, constatando chiaro e prevalente sostegno alla proposta messa in consultazione. La sostituzione dei livelli in terza con laboratori a classi eterogenee dimezzate è considerata dai genitori, anche sulla base dell’esperienza positiva acquisita con i laboratori introdotti in prima e seconda, un primo e importante passo nella giusta direzione, di cui oltre 3.000 allievi l’anno potrebbero beneficiare. Rimandare a oltranza il superamento dei problemi noti da oltre 20 anni, non pare più essere una soluzione accettabile dalle decine di migliaia di genitori con figli che devono e dovranno frequentare la scuola dell’obbligo. Il Consiglio della Conferenza Cantonale dei Genitori auspica quindi che si concretizzino, entro il 2022, i presupposti per porre in consultazione il progetto di superamento dei livelli A e B anche in quarta media, completando l’innovazione rispetto al modello attuale».