Sussidi di cassa malati in ritardo: «In arrivo una soluzione»

I ritardi nei pagamenti dei sussidi per la riduzione dei premi di cassa malati (RIPAM)? Il problema c’è, ma si stanno cercando soluzioni. A metterlo nero su bianco è il Consiglio di Stato, che ha risposto all’interrogazione del deputato Giovanni Albertini (Avanti con Ticino&Lavoro), che chiedeva lumi in merito a segnalazioni ricevute su «ritardi significativi» nei pagamenti degli aiuti.
Parlando della gestione della RIPAM, il Governo tiene a precisare innanzitutto che si tratta di un processo «che tocca attualmente circa un terzo della cittadinanza» per oltre 400 milioni di franchi all’anno. L’attuale processo, viene altresì spiegato quale premessa, prevede già alcune misure volte a semplificare la procedura per i cittadini, in particolare per chi ha già richiesto il sussidio l’anno precedente.
Le ragioni
Nonostante ciò, negli ultimi anni i tempi più lunghi per evadere le pratiche sono dovuti soprattutto all’aumento delle richieste a causa dell’incremento dei premi di cassa malati. Ma non solo. L’altra ragione è da ricondurre, dice il Governo, «a una crescente quota di pratiche che non possono essere definite unicamente sulla base dei dati fiscali», per le quali si rende necessario un accertamento manuale.
Nella sua risposta, l’Esecutivo riporta l’evoluzione del numero delle istanze e dei beneficiari RIPAM. Dal 2020 al 2024, le istanze sono passate da quota 74.691 a 81.324, mentre i beneficiari da 106.725 a 113.128. Insomma, «negli anni più recenti vi è stato un sensibile aumento delle richieste». Inoltre, fa presente il Governo, attualmente circa il 40% delle istanze richiede un accertamento manuale, mentre il restante 60% viene elaborato direttamente grazie ai dati fiscali disponibili: «Questo dimostra (...) anche come una quota importante di casi comporti un’attività di verifica molto più intensa da parte dei collaboratori del servizio, contribuendo in misura rilevante ad allungare i tempi di evasione».
Oltre 70 mila chiamate
Una «consistente quota di attività» è però generata anche da un «numero sempre crescente» di telefonate degli utenti a cui il servizio deve rispondere. Si tratta, viene spiegato, di circa 74 mila chiamate in un anno, in aumento del 10%. Una dinamica, questa, che «riflette l’evoluzione dei bisogni sociali sul territorio, caratterizzata da una crescente variabilità e complessità delle unità di riferimento». L’accertamento manuale, quindi, «risponde alla necessità di garantire un sostegno più mirato e coerente con le reali condizioni economiche, pur incidendo inevitabilmente sui tempi complessivi di trattamento delle richieste di RIPAM». Non da ultimo, a influire sono state anche le decisioni parlamentari degli ultimi due anni, che hanno modificato i parametri di calcolo e comportato per l’Istituto delle assicurazioni sociali «la necessità di ricalcolare il diritto e di rielaborare le decisioni di RIPAM per un numero elevato di beneficiari (circa 25.000 nel 2024 e circa 11.000 nel 2025), contribuendo inevitabilmente ad allungare i tempi di evasione».
Novità in vista
Per garantire la puntualità dei pagamenti, viene però annunciata una novità. Secondo quanto spiega il Governo, infatti, verrà introdotto un nuovo applicativo informatico che «permetterà di trattare le richieste in modo totalmente digitale e di automatizzare l’evasione delle pratiche per le quali non vi sono accertamenti da effettuare». Il nuovo applicativo entrerà in funzione nel corso del prossimo anno per le richieste RIPAM relative al 2027. Questo, secondo l’Esecutivo, «permetterà una maggior rapidità nell’evasione complessiva delle richieste».
Nell’atto parlamentare di Albertini veniva però anche chiesto se, per limitare i ritardi, era previsto un potenziamento del personale. «Negli ultimi anni - scrive il Governo - il personale del Servizio sussidi assicurazione malattia è stato potenziato gradualmente, in corrispondenza alla crescita del numero e alla complessità delle richieste». Con il processo di digitalizzazione, si prevede poi «un aumento dell’efficienza con il personale già a disposizione». Tuttavia, alla luce dell’approvazione popolare dell’iniziativa socialista del 10%, «si prevede un raddoppio dei beneficiari e delle richieste di RIPAM nel prossimo futuro». Per farvi fronte, «sarà necessario potenziare le risorse del servizio».