Suter: «Andare via dal Ticino? La scelta migliore per la giovane chef premiata»

Sta facendo molto discutere la storia, raccontata dal Corriere del Ticino, di Dalila Zambelli, la giovane locarnese che, nonostante abbia vinto il premio di miglior apprendista cuoca della Svizzera e abbia conquistato con la selezione elvetica la coppa del mondo di cucina, non è riuscita a trovare lavoro in Ticino, vedendosi costretta a cercare impiego a Zurigo.
A esprimersi sulla questione anche il presidente di GastroTicino Massimo Suter. «Dalila, con un curriculum eccezionale e una qualità straordinaria, desidera evolversi partecipando a prestigiosi concorsi internazionali - spiega Suter -. Tuttavia, questo impegno richiede attrezzature di ultima generazione, ed anche materie prime per allenarsi, il che può comportare costi talvolta esorbitanti. Nonostante le strutture di alta qualità presenti in Ticino, Dalila ha scelto Zurigo come luogo ideale per cercare opportunità più ampie e affrontare sfide che la spingano oltre i confini locali».
Non vogliamo contraddire le parole del presidente di GastroTicino, tuttavia è giusto puntualizzare che la giovane chef aveva spiegato al Corriere del Ticino che, nel periodo in cui cercava lavoro, si stava comunque allenando per conto suo in vista delle prossime Olimpiadi della Cucina, in programma nel 2024 a Stoccarda. La presenza di attrezzature di ultima generazione o di materie prime particolari non erano quindi una condizione imprescindibile per trovare un accordo di collaborazione con Dalila.
Suter comunque prosegue nella sua disamina: «È innegabile che, nonostante il Ticino possieda strutture con cuochi di grande talento, molte di esse sono stagionali, limitando le possibilità per Dalila di trovare ciò che giustamente, e ribadisco giustamente, cerca. La decisione di spostarsi a Zurigo si configura come la scelta migliore, consentendole di crescere professionalmente, competere a livello internazionale e portare onore al nostro settore culinario».
«In questo percorso, sosteniamola con entusiasmo, affinché possa brillare come fiore all'occhiello del nostro settore e, non da ultimo, del nostro cantone!», conclude il presidente di GastroTicino.