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Svizzera «oggetto misterioso»: storia di una potenza nascosta

Saggi e approfondimenti raccontano il nostro Paese in un volume della rivista «Limes» presentato all’USI – Fra gli ospiti il direttore del mensile Lucio Caracciolo, il già ambasciatore in Italia Bernardino Regazzoni e Marco Solari
©Chiara Zocchetti
Giacomo Butti
11.01.2024 22:30

Come è nata la Svizzera? Come si è sviluppata? E, soprattutto, come comprenderla? Per la vicina Italia – parola del fondatore e direttore della rivista Limes Lucio Caracciolo – «la Svizzera rimane un oggetto misterioso». Proprio al nostro Paese il mensile italiano ha dedicato un nuovo volume intitolato «Svizzera, la potenza nascosta», presentato questa sera all’USI da Caracciolo stesso. Presente in videoconferenza, di fronte a una sala gremita, il direttore di Limes ha spiegato: «Nei libri di scuola italiani, la Svizzera non compare o compare in maniera molto limitata: guardiamo ad essa in modo superficiale». Eppure, «la Svizzera è speciale. A differenza di altri Paesi europei, è irriproducibile, disegnata – prima ancora che da fattori storici – da fattori geografici, che ne fanno uno spazio ricco di risorse strategiche e un caso del tutto particolare in Europa. Un Paese profondamente europeo ma che non ne ama la principale organizzazione. Un Paese profondamente occidentale e che però non è parte di alcuna alleanza militare».

Di qui l’idea. Dedicare un volume alla Svizzera, per catturarne l’essenza e, perché no, promuovere rapporti forti e fruttuosi. «L’Italia dovrebbe utilizzare meglio i fattori che la accomunano alla sua vicina. Limes propone la Svizzera come uno dei riferimenti principali dell’Italia in Europa, cosa che oggettivamente è già».

Gli ospiti

Ma Caracciolo non è stato l’unico ospite della serata, introdotta da Jean-Patrick Villeneuve (professore straordinario USI) e moderata da Fabrizio Marotta (responsabile delle relazioni internazionali di Limes). A prendere la parola, anche l’ex presidente del Locarno Film Festival Marco Solari e Bernardino Regazzoni, già ambasciatore svizzero in Italia, entrambi autori di contributi raccolti nel volume. Fra storia e aneddoti, Solari ha analizzato il legame della Svizzera odierna con il suo passato e, soprattutto, con il suo mito: «Presente già nel Libro bianco di Sarnen (manoscritto del 1470, ndr), il mito di Guglielmo Tell è stato ripreso da Schiller, Rossini, Frisch. La Svizzera è all’avanguardia in tantissimi campi ma dentro di sé gli elvetici conservano il mito di Tell, coscienti che rappresenti qualcosa di speciale». E i rapporti fra Ticino e Italia? «Il nostro cantone è in una posizione incredibile per essere mediatore fra nord e sud Europa. Chiediamoci se non sia arrivato il momento di essere anello di congiunzione con un'Italia che dà enormemente».

Dopo una riflessione sui cambiamenti recenti nei rapporti fra Svizzera e Italia (finanza e frontalieri) e una stoccata ai collegamenti («Andare a Milano in treno prende lo stesso tempo di quando ero studente»), Regazzoni ha invece dedicato una riflessione al concetto di neutralità svizzera, «uno strumento per garantire, innanzitutto, sicurezza, e che poi – in maniera accessoria e in contesti extra-europei – può renderci interlocutori ascoltati in momenti di crisi, anche grazie al nostro background non coloniale». Neutralità, tuttavia, «la cui accettabilità è valutata in base alla sua utilità. In Europa questo riconoscimento sta scemando».

Presente, nel folto pubblico, anche l’ambasciatore italiano in Svizzera, Gian Lorenzo Cornado, che intervenendo a inizio serata ha sottolineato l’importanza, per gli abitanti della vicina Penisola, di conoscere maggiormente le caratteristiche di un partner così importante e vicino.