Verbano

Tante soluzioni condivise che fanno sparire il confine

Gambarogno e Luino presentano i primi risultati concreti e i prossimi obiettivi del progetto Interreg Smart Border – L’obiettivo dal quale si è partiti è quello di una mobilità sostenibile per risolvere il problema comune del traffico transfrontaliero
I sindaci Enrico Bianchi e Gianluigi Della Santa prendono il treno, auspicando un potenziamento dei collegamenti ferroviari, che potrebbe già concretizzarsi nell’estate dell’anno prossimo. ©Ti-Press/Alessandro Crinari
Barbara Gianetti Lorenzetti
Barbara Gianetti Lorenzetti
17.09.2021 17:53

Eppure nasconde ricchezze ed energie inattese. Come quelle che si sono concretizzate nel progetto Smart Border. E mentre sul versante opposto ancora si fa fatica anche solo a parlare di aggregazioni comunali, Gambarogno – dopo aver raccolto in una sola entità istituzionale gli ex Comuni che si specchiano nel Verbano – sta anche cancellando il confine con la vicina Italia, grazie a una collaborazione che parte dalla volontà di implementare la mobilità lenta. Oggi vi è stata l’occasione per presentare i primi risultati concreti e i prossimi obiettivi.

Il Fondo europeo di sviluppo

A mettere a disposizione le risorse necessarie per avviare l’operazione Smart Border («Frontiera intelligente») – della quale si è cominciato a parlare nel 2017 – è stato il Fondo europeo di sviluppo regionale, attraverso il pacchetto di progetti Interreg Italia-Svizzera 2014-2020 (1 milione e 740 euro destinati al versante italiano e 90 mila a quello svizzero). «Si è trattato di una dinamica virtuosa – ha sottolineato, nella suggestiva cornice del nuovo Lido di Gerra, il sindaco di Gambarogno Gianluigi Della Santa – che ha portato due Comuni, appartenenti a due realtà diverse ma pur sempre in contatto, ad avvicinarsi attraverso una comunanza di difficoltà». Un nodo condiviso che è quello del traffico transfrontaliero, costituito sì dalle migliaia di frontalieri che percorrono quotidianamente la strada litoranea della sponda sinistra, ma anche dai transiti locali e turistici. Più in generale, poi, vi era la condivisione dell’obiettivo di promuovere di qua e di là dalla dogana una mobilità il più possibile sostenibile e anche dolce. Ci si è lavorato e, ha concluso il sindaco ticinese, «i frutti ci sono già stati».

«Chissà cosa faremo ancora»

Anche Enrico Bianchi, sindaco di Luino, ha sottolineato come le due entità locali abbiamo saputo avvicinarsi «attraverso problematiche comuni che hanno bisogno di soluzioni condivise». Bianchi ha quindi ricordato che la mobilità sostenibile non è solo una questione legata all’ambiente e all’ecologia, ma ha anche risvolti economici e sociali. «Tutti ambiti – ha aggiunto – nei quali è fondamentale lavorare per migliorare la qualità di vita della popolazione». Gambarogno e Luino hanno voluto farlo assieme. «È la via – ha concluso Bianchi – che abbiamo deciso di tracciare, marginalizzando il concetto di confine. E oggi siamo solamente all’inizio: la volontà è quella di andare avanti e chissà quante belle cose faremo ancora assieme».

Prima della partenza per Luino (dove tutti gli ospiti sono stati accolti nel suggestivo palazzo Verbania), la responsabile unica di progetto, architetto Francesca Contini, ha illustrato quanto concretizzato oltre confine nell’ambito di Smart Border, dopo aver spiegato le varie fasi del progetto (dall’analisi della situazione iniziale all’individuazione delle criticità, dalla proposta di potenziali soluzioni agli interventi infrastrutturali per concretizzarle). Obiettivo prioritario, come detto, era quello di mitigare l’impatto del trasporto individuale motorizzato dei lavoratori transfrontalieri. Per raggiungere lo scopo Luino ha realizzato due parcheggi cosiddetti «di cintura», entrambi dotati di colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Il primo dedicato, in particolare, allo scambio gomma-rotaia e gomma-gomma (intesa, quest’ultima, come mezzi pubblici su strada) e il secondo pensato per implementare il trasporto collettivo (navette aziendali, ma anche car-pooling e car-sharing).

Traffico lento e interscambio

Nel discorso della qualità di vita si inseriscono anche la mobilità a livello locale e la valorizzazione delle delle risorse naturali e paesaggistiche. Al di qua del confine si è finora lavorato soprattutto in tali ambiti. Già concretizzate (o presto avviate) diverse misure previste dagli ultimi Programmi di agglomerato, oltre alla riorganizzazione della mobilità scolastica (trasporti, percorsi e mense per evitare spostamenti superflui) su tutto il vasto territorio comunale. Senza contare l’aggancio alla rete di bike-sharing o la completazione del percorso di mobilità lenta lago-monti. Fra gli obiettivi prioritari per il futuro, la realizzazione del nodo intermodale a San Nazzaro (prevista fra il 2022 e il 2022) e l’auspicato potenziamento del servizio ferroviario, che potrebbe già concretizzarsi nell’estate dell’anno prossimo.