Turismo

«Tassa sui letti freddi da abbassare»

I proprietari delle case secondarie non ci stanno più e, su invito del Governo, fanno sentire la loro voce
© CdT/Archivio

La tassa di soggiorno sui cosiddetti «letti freddi» va ridotta. È la richiesta dell’Unione dei proprietari di rustici e case secondarie (UPRIS) che sabato, a Biasca, ha presentato delle proposte sulle quali il Consiglio di Stato dovrà prendere parola.

Dei letti freddi se n’era parlato molto l’autunno scorso, quando da parte dei proprietari di case di vacanza sono state consegnate oltre 1.200 firme per una tassazione diversa. Oggi la legge prevede infatti che i possessori di queste abitazioni paghino una tassa di soggiorno nella forma di un importo annuale fisso. Questo importo è compreso tra 15 e 100 franchi per ogni posto letto (la media è di 80 franchi) contenuto nell’abitazione. La somma, che cambia da regione a regione, finisce nelle casse delle quattro organizzazioni turistiche regionali (OTR) ticinesi. Sono queste a stabilire quanto sia necessario pagare e a riscuotere, su mandato cantonale, la somma. I soldi sono destinati a finanziare infrastrutture turistiche, assistenza al turista, informazione e animazione.

L’UPRIS, a cui l’Esecutivo ha dato la chance di inoltrare osservazioni, ora chiede che la tassa turistica non sia uguale per tutti nello stesso comprensorio, ma differenziata a seconda della località. Nel territorio di Bellinzona e Valli attualmente è di 70 franchi. Ma è giusto, chiedono i proprietari, riscuotere la stessa tassa sia si tratti di un rustico bleniese accessibile solo per sei mesi all’anno sia si tratti di un appartamento moderno in centro a Bellinzona, dove c’è un’offerta turistica molto più ampia?

Se non fosse possibile una diversificazione, l’UPRIS propone un abbassamento del forfait. Tornando sempre all’esempio del Bellinzonese e dell’Alto Ticino, viene proposta la somma di 46 franchi e 50 centesimi. Le OTR non sono tenute a fornire le basi dei loro calcoli, ci spiega Pietro Rusconi, presidente di UPRIS. Ma dai dati a disposizione risulta chiaro che «con questa somma le OTR potrebbero riuscire a coprire ancora il loro fabbisogno. Con il denaro restante le OTR affermano di occuparsi delle prestazioni per il turista. Noi però vorremmo sapere esattamente cosa se ne fa».

In generale, i proprietari delle residenze secondarie vorrebbero essere maggiormente inclusi nelle decisioni prese dalle OTR, che ai loro occhi sono «un club privato che stabilisce le aliquote e le preleva in nome dello Stato».

All’UPRIS il Governo ticinese, ha ora dato una prima, benché ancor vaga, risposta, ci dice Rusconi: al momento, avrebbe sottolineato l’Esecutivo, i fondi delle tasse sono importanti. Un riscontro è atteso «con un orizzonte non immediato, ma in un prossimo futuro».