Teleriscaldamento light per gli edifici del Borgo

Ascona avvia un progetto di teleriscaldamento «light» che utilizzerà l’acqua di falda da distribuire alle utenze pubbliche e private. Acqua a temperatura costante che verrà messa in circolo e che, attraverso l’installazione di termopompe locali, potrà essere utilizzata per riscaldare o raffreddare abitazioni, aziende ed edifici pubblici. «È un sistema piuttosto innovativo, che ci permetterà un buon risparmio energetico e che ha suscitato l’interesse di altri Comuni e aziende municipalizzate - ci spiega il capodicastero Stefano Steiger -. In sostanza l’acqua verrà pescata dalla falda, purificata e messa in rete. Quindi le varie utenze potranno collegarsi all’anello di condotte e, attraverso normali termopompe acqua-acqua installate nei rispettivi edifici, riscaldarla o raffreddarla a seconda delle necessità», evidenzia Steiger.
Il Municipio di Ascona, insieme alle Aziende comunali e all’Ufficio energia, ha allestito un progetto di massima che andrà affinato già entro quest’anno. «La centrale di pescaggio dell’acqua di falda sarà posizionata nel comparto delle Scuole elementari, che insieme alla palestra saranno le prime ad usufruire del teleriscaldamento. Poi ci sarà la Casa anziani Belsoggiorno e il futuro Centro civico, previsto sempre nel comparto, che potranno essere allacciati. Ma anche alcuni privati, come ad esempio l’Hotel Mulino, ci hanno manifestato il loro interesse», sottolinea il municipale del Borgo.
Addio olio combustibile
Rispetto ad altri sistemi di teleriscaldamento (a Losone, ad esempio, c’è una centrale a cippato, mentre a Locarno, nel quartiere Rusca-Saleggi, si sta allestendo la rete che «pesca» l’acqua dal lago), la soluzione proposta ad Ascona di rete termica a bassa temperatura è caratterizzata dalla distribuzione di acqua di falda senza apporto di calore. «È una soluzione che si presenta interessante sia dal profilo realizzativo, sia da quello economico ed è interconnessa alla possibile realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici collegati alla rete termica. Essi infatti, diventerebbero nuovi consumatori di energia elettrica tramite le pompe di calore installate in sostituzione degli attuali impianti ad olio combustibile», spiega Fabio Laloli, direttore delle Aziende comunali. Poi c’è la qualità dell’aria che, sostituendo l’olio combustibile con un’energia pulita e rinnovabile come l’acqua, andrebbe sensibilmente a migliorare: «La riduzione delle emissioni di CO2 stimata per i soli edifici comunali è di circa 180 tonnellate all’anno», conclude Laloli.