La nuova stagione

TeleTicino, 30 anni di notizie

Presentato il palinsesto della Tv di Melide - Confermate le storiche trasmissioni che hanno permesso di raggiungere indici di ascolto molto lusinghieri - Stasera il telegiornale in diretta dalla Vallemaggia - Dalcol: «La nostra missione è raccontare il territorio»
©Chiara Zocchetti
Dario Campione
02.09.2024 06:00

Sono trascorsi trent’anni da quando, a metà settembre del 1994, negli studi di Melide - in quel momento ancora sotto la sigla di TeleCampione - si accendevano per la prima volta le luci sul «Caffè del Popolo» di Yor Milano e Filippo Lombardi. È quella la vera «nostra data di nascita - dice Sacha Dalcol, direttore di TeleTicino e Radio 3i - è da lì, in fondo, che tutto è cominciato». Di fatto, il trentesimo compleanno dell’emittente privata ticinese - oggi parte del gruppo Corriere del Ticino - è stato il filo rosso lungo il quale lo stesso Dalcol ha presentato l’altra sera i palinsesti della stagione 2024-2025.

«L’anniversario di quest’anno è particolarmente significativo e importante per una realtà che, sin da quel “Caffè del Popolo”, si è specializzata nell’informazione - dice ancora Dalcol - Il nostro focus non è mai cambiato, è sempre rimasto lo stesso: le news, il talk politico, l’approfondimento, lo sport». Negli ultimi anni, in particolare, «abbiamo in un certo senso eliminato tutte le produzioni che avevano poco a che vedere con la missione di informare, di dibattere. E i dati d’ascolto - sottolinea il direttore di TeleTicino - ci hanno dato ragione: anche nello scorso semestre abbiamo avuto un incremento del pubblico. Attualmente, il segnale di TeleTicino è diffuso in tutta la Svizzera attraverso le varie piattaforme. A livello nazionale, ci sono quotidianamente 63 mila persone che si sintonizzano sul nostro canale per almeno mezz’ora». Sono i cosiddetti «contatti giornalieri, che nella Svizzera italiana sfiorano i 50 mila».

Il restyling

La stagione televisiva che prende il via oggi a Melide è quindi nel segno della continuità. Nel palinsesto sono confermate, con qualche restyling grafico - «Fuorigioco», «Radar» e «Index» in particolare - tutte le trasmissioni che il pubblico di TeleTicino ha mostrato di apprezzare e di seguire con continuità. «Non nascondo la preoccupazione sulla ventilata diminuzione della quota di canone destinato alle Tv private - ammette Dalcol - . Attualmente è in discussione una mozione che chiede di tornare agli importi precedenti. Se non dovesse passare, il taglio di mezzo milione di franchi, per noi, sarebbe un durissimo colpo. E in ogni caso, nonostante ciò, abbiamo comunque mantenuto tutti i nostri programmi. Aggiungendo pure alcune novità».

Il riferimento del direttore di TeleTicino è alla diretta fuori dagli studi di Melide. «Domani (oggi, ndr) andremo in onda con il Tg dalla Vallemaggia per segnare ulteriormente la nostra missione: essere sul territorio per raccontare il Ticino. Non lo faremo ogni lunedì - spiega Dalcol - . Quando, però, ci saranno esigenze di attualità, tenteremo di riprendere questa formula».

Un ruolo trainante

Nel palinsesto 2024-2025 un ruolo trainante sarà quello del campionato di hockey su ghiaccio, lo sport probabilmente più amato dai ticinesi. Il 17 settembre riprendono le serate della «Casa dell’hockey», uno dei grandi successi di audience di TeleTicino. «Il campionato di hockey, per noi, è un valore aggiunto molto elevato - conferma Sacha Dalcol - non a caso abbiamo fatto segnare il record assoluto di ascolti proprio grazie a un derby Lugano-Ambrì Piotta: il 30%, numeri onestamente mai raggiunti prima. La cosa interessante è che con lo sport in generale, e con l’hockey in particolare, molti hanno scoperto o riscoperto TeleTicino, e questo si è riverberato sui dati semestrali dell’audience».

Centralità perduta

Sport, quindi. Informazione, talk. E anche politica. La Tv del gruppo Corriere del Ticino è sempre molto attenta al dibattito politico-istituzionale del Cantone e della Confederazione. E puntuale quando si tratta di raccontare i grandi eventi, come ad esempio le elezioni. Momenti in cui il piccolo schermo riscopre una centralità altrimenti molto meno evidente.

Un punto, quest’ultimo, su cui il direttore di TeleTicino ha comunque una sua idea precisa: «Non credo che sia il mezzo Tv a rimanere centrale in determinate occasioni. E neppure che sia il pubblico a doverti cercare. Piuttosto, è molto più importante essere là dove sono i tuoi ascoltatori. E, quindi, divulgare i propri contenuti su più piattaforme possibili: la Tv, certo, ma anche la radio, il Web. Fare in modo, insomma, di raggiungere il pubblico ovunque esso sia. Ogniqualvolta parlo con qualcuno dei fatti di cronaca o delle notizie più significative - conclude Sacha Dalcol - chiedo dove o in che modo siano state fruite le informazioni. Inevitabilmente, c’è chi mi risponde “stavo guardando la Tv, chi mi dice “stavo ascoltando la radio” e chi, invece, “l’ho letto online”. È il nostro mondo. Lo stesso nel quale il mercato dei media vive momenti difficili e in cui realtà editoriali diverse tra loro hanno capito quanto sia necessario mettersi al passo con i tempi e produrre un’offerta multimediale. Noi lo stiamo facendo da tempo».