Terremoto nella lista civica Muralto Democratica

«Andare avanti così non sarebbe più stato possibile. Il confronto, beninteso, è necessario, ma siamo per una politica costruttiva e non distruttiva a priori. L’unica soluzione era dunque quella di staccarsi dal gruppo». Così il vicesindaco di Muralto Dao Nguyen-Quang riassume l'insanabile spaccatura in seno alla lista civica Muralto Democratica che ha portato ad una scissione: insieme a lui hanno infatti abbandonato la formazione schierata all'opposizione anche la collega di Municipio Monica Colangiulo Poroli ed i consiglieri comunali Giovanna Colangiulo, Julien Daulte, Marion Eimann, Bartolomeo Piacenza, Loredana Piccirilli, Fabrizio Triulzi e Matija Terzic. Tutti si sono dichiarati indipendenti.

«La decisione  - recita un comunicato diramato dai nove "scissionisti" - è stata presa in seguito a divergenze inconciliabili, sia a livello di gestione del gruppo, che per le diverse posizioni politiche, e per finire per la qualità del lavoro svolto all'interno delle istituzioni. In particolare, la bocciatura del credito per la variante 1A relativa al futuro nodo intermodale e le relative conseguenze per il viale Cattori ha segnato un bivio importante». Detto in altri termini, quella bocciatura è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Riprendendo le parole espresse dal vicesindaco Nguyen.Quang, i nove ex membri della lista civica Muralo Democratica rilevano che «con questa decisione si auspica di rilanciare uno spirito costruttivo e propositivo nell’attività politica e una maggiore collaborazione con le istituzioni, nonché una pluralità nelle discussioni all'interno del Consiglio comunale». Consiglio comunale nel quale, come del resto anche nel Municipio, i nove ex appartenenti alla lista civica continueranno a svolgere le loro funzioni. La scissione, annotano ancora i neo indipendenti, rappresenta un'opportunità per rilanciare la sezione Liberale Radicale di Muralto, considerato che i nove hanno dichiarato di riconoscersi nelle idee e nei valori del PLR, più in linea con le loro posizioni politiche.