Officine ffs

Terreni agricoli persi: si punta su Biasca

Per compensare i circa 80.000 metri quadrati di preziose superfici che verranno sacrificate a Castione sono stati individuati dei fondi anche ad Osogna, Claro, Preonzo e Barbengo - Lo studio delle Ferrovie verrà svelato a breve
Addio verde a Castione. (Foto Putzu)
Alan Del Don
01.06.2019 06:00

CASTIONE - La soluzione c’è. E ora trapelano anche le prime indiscrezioni sui possibili Comuni dove sono stati individuati i terreni destinati a compensare i circa 78.000 metri quadrati di preziose superfici agricole che andranno perse a seguito della realizzazione delle nuove Officine FFS a Castione. Come anticipato dal CdT il 21 maggio, Ferrovie e Cantone hanno messo gli occhi prevalentemente su dei fondi a nord del paese, in primis in Riviera e a cavallo fra questo distretto ed il Bellinzonese.

La conferma ufficiale arriverà entro l’estate. Almeno così ha promesso l’ex regia federale che per la fine del mese svelerà il documento elaborato da uno studio d’ingegneria con la collaborazione dei tecnici della stessa azienda e dei preposti uffici cantonali nonché dell’Unione contadini ticinesi (UCT) che pure fa parte del gruppo di lavoro allargato. Per farla breve: vanno trovate delle aree in grado di far fronte alla perdita di quasi 8 ettari di zone SAC, superfici per l’avvicendamento delle colture volute espressamente dalla Confederazione per assicurare una base sufficiente per l’approvvigionamento della popolazione qualora le cose si mettessero male a sud delle Alpi. La loro sparizione necessita la compensazione da un’altra parte secondo la Legge federale sulla pianificazione del territorio. Ebbene, 6 ettari circa sono stati trovati a Biasca. Buona parte dei sedimi appartiene al Patriziato del Borgo. «Confermo: c’è stato un abboccamento, se così può essere definito, in via ufficiosa, per sondare la nostra disponibilità», rileva il presidente dell’ente patriziale Elio Rè. E voi cosa avete risposto? «Che valuteremo la richiesta. Specificando tuttavia che a seguito della costruzione dell’autostrada prima e di AlpTransit poi come Patriziato abbiamo perso la bellezza di 300.000 metri quadrati di terreni. Prima dovrebbero venire compensati questi, individuando delle superfici idonee per l’agricoltura (a Biasca sono tuttora attive 5-6 aziende del settore primario; ndr.). Non si può andare avanti in eterno a perdere terreni, questo dev’essere chiaro».

Spostiamoci un po’ più a sud, ad Osogna per la precisione. In questo caso si parla di un ettaro. Idem a Claro, quartiere della nuova Bellinzona. Curioso che si sia pensato a quest’ultimo paese per compensare i fondi sacrificati a seguito dell’edificazione a Castione del moderno stabilimento industriale considerando che proprio Claro, in passato, era stato ipotizzato quale possibile sede per la futura Officina. Facendo quattro calcoli arriviamo pressappoco ai 78.000 metri quadrati indispensabili.

In ogni modo, per premunirsi al massimo, Ferrovie e Cantone hanno altresì messo gli occhi su alcune aree a Preonzo (non è dato a sapere se fra questi fondi figurano ancora quelli dell’ex Petrolchimica che verosilmente andrebbero bonificati con conseguente smantellamento delle infrastrutture) e a Barbengo, quartiere interessato dalle superfici SAC come peraltro riportato nella scheda di Piano direttore inerente il territorio agricolo di due anni fa. Non a caso abbiamo citato per ultima questa opzione in quanto, essendo distante da Castione, stando alle nostre fonti avrebbe fatto storcere il naso all’UCT che preferirebbe delle soluzioni più vicine.