Tessa Prati ha lasciato il Consiglio comunale

Prima cittadina tra il 2021 e il 2022, seconda nella lista per il Municipio a meno di 300 voti da Raoul Ghisletta. Ora per la copresidente del PS di Lugano Tessa Prati (la Sinistra) è arrivato il momento di salutare il Consiglio comunale. Una decisione, ci spiega la diretta interessata, ufficializzata martedì, poiché l’accumulo di cariche – consigliera comunale, deputata in Gran Consiglio e copresidente della sezione cittadina del partito – «rende difficile portare avanti i progetti politici e soprattutto quelli personali. Mi sono trovata a gestire diversi incarichi, ma non può essere sempre sostenibile. Non è tanto il numero di ruoli che ricopro a definire la mia funzione, piuttosto il modo in cui li svolgo». A prendere il suo posto sarà il subentrante Cristiano Canuti, classe 1965.
In casa del PS di Lugano, va detto, la questione delle doppie cariche aveva fatto discutere già un paio di mesi prima delle elezioni: a inizio febbraio, l’assemblea aveva respinto con una risicata maggioranza la proposta dell’allora consigliere comunale Aurelio Sargenti di limitare le doppie cariche. La questione era però rimasta sul tavolo e il ragionamento alla base della proposta era stato sostanzialmente condiviso. «È stata una scelta difficile, soprattutto per rispetto a chi mi ha dato fiducia, ma ora i presupposti per i cambiamenti ci sono: il gruppo è ben rodato e allargare la base è anche nell’interesse della sezione».
Il suo non è un addio a Lugano (Prati resterà in carica come copresidente del PS), ma per il momento è la scelta migliore: «Fuori dal Consiglio comunale, il mio impegno politico non si ferma: gli obiettivi del PS Lugano restano una priorità e li porto avanti insieme a Filippo Zanetti con la nuova direzione. In Gran consiglio voglio anche concentrarmi su aspetti che toccano Lugano ma guardando al funzionamento globale del cantone». Ecco, a questo proposito non è un mistero che la Città in riva al Ceresio faccia sempre più fatica a imporre la propria “politica estera” a Palazzo delle Orsoline. «Non è Lugano a dover approdare in Gran Consiglio», risponde Prati. «Piuttosto è la Città che deve cercare più sinergie sui grandi progetti che ora sta sostenendo da sola. Lugano deve tornare a fare da traino e non semplicemente subire le decisioni del Cantone». Insomma, il tema della centralità di Lugano «andrà affrontato con gli altri deputati del Luganese».