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Torna dal 12 al 19 ottobre il Film Festival Diritti Umani Lugano

Per la sua dodicesima edizione è previsto un programma di 8 giorni che «si consolida nella volontà di interrogare il presente attraverso il cinema, offrendo storie capaci di scuotere, ispirare e generare dialogo»
Red. Online
11.08.2025 10:41

Dal 12 al 19 ottobre 2025, torna il FFDUL - Film Festival Diritti Umani Lugano, per la sua dodicesima edizione. Un programma di 8 giorni che «si consolida nella volontà di interrogare il presente attraverso il cinema, offrendo storie capaci di scuotere, ispirare e generare dialogo».

Come si legge in una nota, il festival, sempre più raccolto nel centro di Lugano, ha l’obiettivo rafforzare la rete con le realtà istituzionali e commerciali del territorio, per diventare spazio vivo di confronto e partecipazione. Un’edizione che vuole essere, ancora una volta, un luogo dove ognuno – pubblico, staff, partner – possa trovare strumenti per riflettere, capire e anche agire. Perché, nel tempo che stiamo vivendo, il passaggio all’azione è più che mai necessario. 

In sala, dunque, gli spettatori troveranno una selezione di film da tutto il mondo, fra cui quelli del Concorso internazionale di lungometraggi, gli appuntamenti con il consueto format film + forum con ospiti mirati sui temi dei film e le proiezioni in orario scolastico dedicate a studenti e studentesse, tra i momenti più vivi e significativi del FFDUL. Fuori dalla sala, invece, si riconferma OLTREFESTIVAL, il programma di eventi diffusi in città che portano il dibattito sui diritti umani in spazi diversi, generando connessioni, riflessioni e nuove forme di presenza nel tessuto urbano. Un’edizione che cercherà di mettere al centro la dimensione della testimonianza nella molteplicità delle esperienze oltre che delle competenze. 

«La dodicesima edizione del FFDUL, in questi giorni in piena preparazione, si confronta con fenomeni sempre più complessi e problematici, come dimostrano bene i film che stiamo selezionando. Compiere delle scelte, affinché un festival come il nostro, in una realtà piccola e all’apparenza lontana dai grossi luoghi di crisi, abbia un impatto vero, risulta oggi per noi fondamentale», commentano i co-direttori Antonio Prata e Margherita Cascio, raccontando la prossima edizione. «Crediamo fermamente che in questa contingenza i gesti culturali e gli spazi di riflessione collettiva debbano moltiplicarsi. Siamo infatti in un momento in cui i diritti fondamentali vengono messi in crisi e nessuno di noi è più al riparo. Al tempo stesso la speranza in un cambiamento e la fiducia nelle azioni di lotta hanno perso consenso. Nel nostro piccolo questo è ciò che desidera essere il FFDUL, nonostante le condizioni sempre più incerte degli ambiti in cui ci muoviamo».    

E non è tutto. Dopo il successo delle prime due edizioni, ritorna il Concorso internazionale di lungometraggi, che selezionerà e proporrà al pubblico 8 film provenienti da ogni angolo del mondo. Quest’anno, si legge ancora nella nota, sono aumentati i film provenienti da Sud America, Ucraina, Africa sub sahariana e Medioriente, film spesso provenienti da paesi con una limitata industria cinematografica che vivono situazioni di conflitto e crisi. La giuria (*) del Concorso internazionale di lungometraggi, per l’edizione 2025 sarà composta da Laila Alonso Huarte, Co-Direttrice del Festival du film et forum international sur les droits humains (FIFDH) di Ginevra con cui il FFDUL collabora regolarmente, dalla critica cinematografica Alin Taşçıyan (Turchia) e dal montatore rumeno Cătălin Cristuțiu che in questi giorni accompagna al Locarno Film Festival ben 3 film sui quali ha lavorato. Tre professioniste e professionisti con esperienze e sguardi diversi ma che, grazie alla loro competenza e sensibilità, rispecchiano pienamente lo spirito e gli obiettivi del festival.   Obiettivo della giuria, dunque, sarà quello di giudicare e valutare gli 8 film selezionati dalla direzione e dalla Commissione Film del FFDUL e presentati in anteprima svizzera, e che concorreranno per il Premio della giuria e per il Premio del pubblico (promosso dalla Città di Lugano e in collaborazione con BancaStato). Anche quest’anno, una giuria indipendente scelta da un’ONG partner del FFDUL, assegnerà il Premio ONG.  

Immagine 2025

Ogni anno FFDUL, grazie alla storica collaborazione con lo studio grafico Sandstudio, elabora un’immagine dedicata all’edizione, cercando di dare un piano di lettura ulteriore al festival e anche di ciò che avviene nella realtà. La personalizzazione grafica di ogni edizione, oltre a rafforzare l’identità della manifestazione, vuole essere un ulteriore spunto di riflessione sullo stato dei diritti.   Per il 2025 il FFDUL ha scelto di lavorare con le parole, in particolar modo partendo dalla lista di parole che l’amministrazione Trump ha limitato e sconsigliato a tutto il governo federale americano. Una lista composta da parole di uso comune come «donna» o «inclusione» ma ancora «minoranze» e «giustizia sociale»: eliminarle dalla comunicazione significa imporre una visione di mondo ben determinata, un mondo di esclusione, ingiustizia, affermazione delle differenze, marginalizzazione.   Il Festival sceglie quindi di riaffermare, attraverso un lavoro grafico, queste parole, per prendere una posizione chiara di fronte a un mondo costretto ad affrontare l’autoritarismo crescente, per riaffermare una visione che comprenda tutte le categorie discriminate e scartate. Parole che verranno nuovamente riempite di senso attraverso le storie dei film che vedremo e attraverso il dibattito, il confronto e l’analisi che sono il fondamento del FFDUL.    

Il festival e le collaborazioni

Il festival 2025, con la co-direzione di Antonio Prata e Margherita Cascio e la presidenza di Roberto Pomari, e fortemente voluto dalla Fondazione Diritti Umani di Lugano, rinnova inoltre le collaborazioni con associazioni e ONG locali e internazionali. Il Film Festival Diritti Umani Lugano, inoltre, ha costituito nel 2015 il network nazionale dei Film Festival e Forum sui Diritti Umani, insieme a FIFDH di Ginevra e Human Rights Film Festival Zurich. Oltre confine, il festival collabora con il Festival dei Diritti Umani di Milano.

Note biografiche dei giurati

Catălin Cristuțiu
Nato nel 1979 a Bucarest, Romania, Cătălin Cristuțiu ha studiato montaggio cinematografico presso la Scuola Nazionale di Cinema di Bucarest. Ha lavorato come montatore in oltre 100 film, cortometraggi e serie televisive. Ha curato il montaggio dell’intera filmografia di Radu Jude, tra cui i lungometraggi Aferim!, vincitore dell'Orso d’Argento per la miglior regia alla Berlinale 2015, e Bad Luck Banging or Loony Porn, vincitore dell’Orso d’Oro alla Berlinale 2021. Tra i suoi altri lavori di rilievo si annoverano California Dreamin’ (Endless) di Cristian Nemescu (Prix Un Certain Regard, Cannes 2007), If I Want to Whistle, I Whistle di Florin Șerban (Orso d’Argento, Berlinale 2010) e Blue Boy di Manuel Abramovich, vincitore del Premio della giuria per i cortometraggi alla Berlinale 2019. Negli ultimi anni si è concentrato su progetti in cui il montaggio rappresenta un elemento centrale dell’espressione artistica. Cristuțiu lavora inoltre come consulente al montaggio.    

Laila Alonso Huarte
Nata a Ginevra e laureata in Relazioni Internazionali, Laila Alonso Huarte ha maturato una solida esperienza nel campo dei festival negli ultimi sette anni, lavorando – tra le altre cose – per il festival Les Créatives tra il 2018 e il 2021, in qualità di coordinatrice del polo tematico e responsabile della mediazione. All’interno del FIFDH - Festival du film et forum international sur les droits humains, Ginevra, ha collaborato con diverse direzioni e ricoperto vari ruoli legati alla programmazione. Insieme al suo team, ha organizzato e sviluppato l’insieme delle attività culturali proposte dal Festival durante tutto l’anno, tra cui la nuova versione del programma educativo, alcuni eventi in collaborazione con partner e l’ampliamento dell’Human Rights Film Tour, una tournée internazionale di film svizzeri accompagnati da dibattiti. Nel giugno 2023, assume la co-direzione editoriale del FIFDH.

Alin Tasciyan
Nata nel 1969 a Istanbul. Si è laureata in giornalismo e relazioni pubbliche presso l'Università di Istanbul nel 1991. Nello stesso anno ha iniziato a lavorare per la rivista Milliyet Sanat e per il quotidiano Milliyet. Durante i suoi 16 anni all’interno di questo gruppo editoriale ha ricoperto i ruoli di corrispondente, critica cinematografica e redattrice della rivista d’arte. Parallelamente, ha realizzato diversi programmi sul cinema per la televisione, in particolare per il canale culturale della Radio e Televisione Turca TRT 2. Dal 2008 lavora come critica per diversi quotidiani e portali culturali. Taşçıyan è stata consulente e curatrice per numerosi festival cinematografici, tra cui quelli internazionali di Istanbul, Antalya, Adana, Malatya, e per i festival di cinema femminile Filmmor e Flying Broom in Turchia. È attualmente direttrice del programma del Festival Internazionale del Cinema sul Crimine e la Punizione di Istanbul. Ha fatto parte di numerose giurie in festival cinematografici nazionali e internazionali. È membro della European Film Academy. È stata vicepresidente della FIPRESCI (Federazione internazionale della stampa cinematografica) dal 2009 al 2018 e ne è Segretaria Aggiunta dal 2018 al 2025.