Gran consiglio

Tornano i corsi teorici obbligatori per i proprietari di cani

Il Parlamento ha approvato il principio con 46 voti favorevoli, 17 contrari e 13 astenuti
Red. Ticino&Svizzera
15.03.2021 18:16

Sì, in Ticino arrivano i corsi teorici obbligatori per i proprietari del primo cane. Il Gran Consiglio con 46 voti favorevoli, 17 contrari e 13 astenuti ha approvato il rapporto della Commissione Costituzione e leggi su una mozione di Nicola Pini e Giovanna Viscardi e un’iniziativa generica di Fabio Badasci che chiedevano di introdurre tale principio nella legislazione cantonale. Nel dettaglio, il Parlamento chiede al Governo di introdurre l'obbligo per i proprietari di un primo cane (indipendentemente dalla pericolosità della razza) di seguire entro sei mesi dalla sua acquisizione una formazione teorica. A quest’obbligo dovranno essere sottoposti anche i già proprietari di cani se al momento dell’acquisto del nuovo cane non ne detengono uno da oltre dieci anni. Infine, il Parlamento ha pure invitato il Governo ad approfondire forme di finanziamento che permettano la gratuità di questi corsi, tramite ad esempio le tasse sui cani già in vigore a livello cantonale e comunale.

Oggi, ricordiamo, in Ticino vige l’obbligo di seguire dei corsi unicamente per i detentori di cani definiti come pericolosi. A livello nazionale, invece, i corsi obbligatori per tutti i proprietari (teorici e pratici) sono stati aboliti nel 2017.

La relatrice del rapporto commissione Sabrina Aldi (Lega), prima del voto ha voluto ricordare al plenum che «questo sistema sarà meno gravoso rispetto ai corsi Opan (in vigore a livello nazionale fino al 2017), ma permetterà di avere uno standard minimo per il benessere degli animali e della collettività». Aldi ha quindi spiegato che tramite questi corsi teorici il nuovo proprietario verrà sensibilizzato sul grande impegno che richiede l’animale: «Perché il cane non è giocattolo, ma un impegno per tutta la sua vita». Ma oltre a sensibilizzare sugli oneri della tenuta di un cane, ha evidenziato Aldi, «con questi corsi si vuole anche permettere al padrone avere tutti gli strumenti necessari per educarlo».

Il dibattito in aula si è poi acceso sulla possibilità di rendere gratuiti questi corsi. Anche il consigliere di Stato Raffele De Rosa ha spiegato che il Governo è contrario a questa proposta. Inoltre, il direttore del DSS ha chiesto al Gran Consiglio di concedere «il tempo sufficiente per poter studiare e implementare questi corsi con cognizione di causa». Insomma, per dirla con le parole di De Rosa: «Non sarà per domani mattina».

Come detto, alcuni deputati, pur condividendo la necessità di introdurre i corsi obbligatori, hanno votato contro la proposta della Commissione, e questo perché si sono detti contrari alla possibilità di renderli gratuiti. Ad ogni modo, come ribadito dalla relatrice Sabrina Aldi, quello contenuto nel rapporto è un invito al Governo a approfondire questa possibilità. La palla è ora dunque nel campo del Consiglio di Stato.