Tra applausi e osservazioni il parco continua a evolvere

Per diversi decenni la sua presenza – in determinate aree – è stata percepita come un «peso». Un «fastidio» al quale cercare di porre rimedio. Qualcuno per decenni l’ha usato al pari di una discarica. Gli inquinamenti raccontati nelle pagine di cronaca del passato lo attestano. Oggi, invece, l’immagine è totalmente diversa: pulita, rivitalizzata, dà un senso di accoglienza. Stiamo parlando del fiume Laveggio e del parco che lo circonda. Ad ottobre saranno infatti passati due anni dall’inaugurazione del Parco del Laveggio. Una realtà che oggi non si ferma, ma continua ad evolversi. I progetti, le suggestioni, finanche le osservazioni critiche, non mancano. Il parco e il suo fiume, insomma, sono più vivi che mai.
Le rinaturazioni
Due, in particolare, i progetti ad ampio respiro che vedranno la luce nei prossimi anni. Il primo riguarda la rinaturazione del tratto di corso d’acqua che dalle piscine di Mendrisio scorre sino alla foce a Riva San Vitale.
Il secondo, sempre nell’ambito della rinaturazione e rivitalizzazione del fiume, è previsto tra Ligornetto e Genestrerio. Stando alle intenzioni, in quell’area è prevista anche l’allargamento dell’alveo per ridurre il rischio di piene idrauliche. Ma, in questo caso, sono ancora pendenti diversi ricorsi.
Pareri e suggerimenti
A due anni dall’inaugurazione del parco non sono mancati gli appunti, puntuali, di chi lo frequenta. «Questi riscontri – fanno sapere le persone che si occupano del parco – sono preziosi perché permettono di individuare facilmente problemi e opportunità di miglioramento». Alcuni interventi – ci conferma Giacomo Hug – sono già stati realizzati, altri non risultano attuabili, mentre altri ancora sono programmati nel lungo periodo. «Le segnalazioni che riceviamo – commenta –, che non sono sempre dei complimenti, ci conferma che le persone che frequentano il parco sono attente. Tengono a questa realtà». Tra le proposte, o osservazioni, alcune hanno riguardato la segnaletica, che nel frattempo è stata potenziata nei punti più critici. Altri frequentatori hanno sottolineato la necessità di cestini e sacchetti per cani lungo le nuove tratte: una proposta in fase di valutazione. Tra i bisogni più sentiti anche fontane e zone d’ombra. Le fontane, che richiedono interventi strutturali complessi, saranno integrate in progetti futuri. Mentre per quel che concerne le zone d’ombra sono già stati piantati nuovi alberi. Più delicata la questione delle toilettes. Allo stato attuale non è possibile prevederne lungo il percorso, per questo motivo l’invito è a fare riferimento agli esercizi pubblici presenti nelle vicinanze degli itinerari del parco.
Occhi sullo svincolo
Diverse iniziative si concentrano anche su quell’area di parco che si trova a ridosso dello svincolo autostradale di Mendrisio. Lì si lavora sia per quanto riguarda la biodiversità, sia per l’accessibilità. «Con la vittoria del Premio Binding – ci spiega l’architetto Carlo Romano, coordinatore del progetto «Laveggio, un fiume da vivere» –, abbiamo scelto di migliorare la tratta dallo svincolo sino a Penate. Per noi è un po’ un emblema perché con la realizzazione del nuovo sentiero abbiamo rivitalizzato aree che prima erano marginali». In sostanza, spiega Romano, «abbiamo fatto riscoprire delle zone che non si conoscevano». Nei paraggi c’è anche un’area test: «È un’occasione per proporre un nuovo tipo di gestione degli argini». Si parte dalle cose semplici: vengono infatti effettuati degli sfalci, diciamo così, non radicali, «mantenendo o creando dei piccoli habitat». Infine, sempre in zona Penate, è previsto un nuovo collegamento, più facile rispetto a quello attuale che rende necessario l’attraversamento della carreggiata passando sotto il ponte.