Mendrisio

Tra l’ecocentro e i campi da tennis sorgerà uno stabile da 14 milioni

Presentata la richiesta di credito per la costruzione della nuova sede delle Aziende industriali Mendrisio (AIM) e degli spazi deposito per altri servizi - LE FOTO
© Durisch + Nolli Architetti/Filippo Bolognese Images
Anna Riva
18.02.2020 17:35

Un argine a un nomadismo annoso, faticoso. Per i collaboratori delle AIM la quiete – logistica, ma non solo – si staglia a un orizzonte i cui contorni vanno progressivamente definendosi; e il processo di cambio di sede, da quel lontano 1997 (data di acquisto del terreno ex Pratoverde SA), ha ormai raggiunto uno stato decisamente avanzato (anche se prima dell’effettivo spostamento dovranno trascorrere ancora circa quattro anni). Per dirla con il capodicastero competente Marco Romano, la volontà è quella di uscire da «una situazione di peregrinare costante».

D’altro canto, come scordare i traslochi, dettati dai progressivi «sviluppi della città», che hanno segnato la storia delle Aziende industriali Mendrisio (dall’attuale sede del Centro pronto intervento fino agli spazi in via Municipio)? Come ignorare la frammentazione sul territorio – a tutt’oggi si contano punti AIM in dieci ubicazioni differenti – e la conseguente «inefficienza nell’organizzazione operativa e del lavoro» così come quella «nella gestione dei collaboratori», interessati da un’oggettiva crescita?

Non occorre farlo, per l’appunto. L’Esecutivo comunale – affiancato dal direttore delle AIM Gabriele Gianolli – ha presentato il messaggio municipale relativo alla richiesta di un credito di 13 milioni e 19.000 franchi per la costruzione, in zona Prati Maggi, della nuova sede delle aziende e di spazi deposito per altri servizi comunali. Il progetto (con cui si intende tornare alle origini, all’acquisto, oltre una ventina di anni fa, di quel terreno oggi libero da anni) è di fatto nato nella scorsa legislatura da un concorso di progetto voluto dal Consiglio comunale e oggi si dimostra «maturo» a sufficienza per essere sottoposto al Legislativo con la relativa richiesta di credito, ha spiegato il municipale. «Si va a collocare la sede al centro di Mendrisio, dove per centro si intende quello degli spostamenti tra un quartiere e l’altro, un’area ben servita dai mezzi pubblici». L’iniziativa può però anche essere definita «lungimirante», in quanto si dà una sede a «un’entità importante che nei prossimi anni andrà a consolidarsi come azienda multiservizi».

Autosufficienza energetica

La sede, che ospiterà anche i magazzini dell’Ufficio tecnico comunale (la licenza edilizia, lo ricordiamo, è stata rilasciata circa un anno fa), sorgerà tra l’ecocentro e i campi da tennis. Sarà costituita da tre parti, raggruppate sotto un unico tetto dalla superficie di 3.000 metri quadrati (ingombro massimo: 82 metri per 42). È stato posto poi l’accento sull’efficienza energetica della futura struttura: si tratterà di un edificio «di grande qualità» inserito in una zona industriale e che ben si integrerà con quanto gli sta attorno. Disporrà inoltre della cosiddetta «autarchia energetica»: sarà autosufficiente e potrà vantare un impianto fotovoltaico integrato, tra i più grandi a livello nazionale. Il principale vantaggio, se così si può dire, è duplice: da una parte si potrà usufruire di una singola sede con magazzino incluso (dicendo così addio alla decina di punti sparsi sul territorio) e dall’altra saranno disponibili nuovi spazi di deposito per il Dicastero sport. Anche la situazione finanziaria sembra essere favorevole all’impresa: oggi è possibile realizzare questo investimento senza gravare sui conti del Comune.

Tutto sotto lo stesso tetto

Dichiarazioni, queste, che non hanno potuto che trovare conferma nelle parole degli architetti Pia Durisch e Aldo Nolli, vincitori del concorso con il progetto «Passaggi». Gli architetti hanno sottolineato come la nuova struttura renda possibile «la promiscuità tra amministrazione e magazzini» e s’iscriva in un’ottica di «riqualifica di tutto il comparto legato al Laveggio». Insomma, se per preparare gli scatoloni è ancora presto, il messaggio segna, in una storia pluridecennale, l’inizio di una tappa nuova – e fondamentale.