Mendrisio

Tradizionali ma innovative: riecco le Processioni storiche

La Settimana Santa è alle porte e nel borgo è tutto pronto per accogliere la prima edizione dell’evento con il label UNESCO e dopo due anni di stop a causa della pandemia - Presentato il nuovo trasparente di Paolo Mazzuchelli
Da sinistra Gabriele Ponti, Paolo Danielli, Simone Soldini e Paolo Mazzuchelli. © Ti-Press/Pablo Gianinazzi
Lidia Travaini
06.04.2022 18:09

Sono tradizioni che si rinnovano quelle delle Processioni storiche di Mendrisio – sfilate che sono finalmente pronte a tornare nella loro forma classica dopo due anni di pandemia –, ma anche che innovano. Perché per essere «vivente» una tradizione deve evolvere, adattarsi ai tempi e guardare al futuro.

L’edizione 2022 delle processioni della Settimana Santa di Mendrisio è stata presentata oggi da un entusiasta comitato organizzatore. Un gruppo di persone che è ormai più di un insieme di volontari, perché ha raggiunto capacità organizzative che possono essere definite professionali, è stato sottolineato.

Una novità all’anno

«Il nostro motto è "tradizione e innovazione" e non è casuale: ogni anno vogliamo portare una novità», ha esordito il presidente della Fondazione Processioni storiche Gabriele Ponti. Le novità a cui fa riferimento sono più di una. La principale illustrata nei dettagli nel corso della conferenza stampa è il nuovo trasparente che arricchirà il patrimonio mendrisiense. È un’opera firmata da Paolo Mazzuchelli (ci torneremo tra poco). Un’altra novità introdotta quest’anno è ad esempio la possibilità di iscriversi online per partecipare alle sfilate.

Prima di illustrare le peculiarità dell’opera, ampio spazio è stato dedicato all’evento in arrivo, «che non si limita alle sfilate del Giovedì e del Venerdì Santo, ma si estende per tutta la Settimana Santa, che nel Mendrisiotto include anche la processione di Coldrerio del Mercoledì Santo», ha aggiunto Ponti.

Il piano B

La prima edizione «classica» delle Processioni storiche con il label UNESCO culminerà – come anticipato – con la Funziun di Giüdee di giovedì 14 aprile e l’Enterro di venerdì 15 aprile (entrambe le sfilate partiranno alle 20.30 da piazza San Giovanni). In caso di maltempo è stato preparato un piano B, con due cerimonie in chiesa parrocchiale alle 20.30. Mendrisio è però già vestita di festività e tradizione: da lunedì 11 aprile i trasparenti saranno esposti lungo le vie del centro storico. Sin da subito (e fino al 13 aprile) è possibile ammirare l’esposizione degli abiti che vestiranno i numerosi figuranti (a San Giovanni ogni giorno tra le 14 e le 17.30), già sin d’ora si possono inoltre vedere anche i trasparenti del Bagutti esposti in chiesa parrocchiale. Nel periodo pasquale il Museo del trasparente propone poi aperture straordinarie.

Per immergersi nell’atmosfera che è una peculiarità del periodo pasquale mendrisiense sono infine organizzate visite guidate. Maggiori informazioni, come per tutti gli eventi collaterali, sono disponibili sul sito delle Processioni storiche.

L’entusiasmo e il panico

Il patrimonio dei trasparenti non è «finito» ma in divenire. La Commissione artistica trasparenti è nata nel 2011 facendo sua questa constatazione. Nel tempo ha commissionato la realizzazione di più di un nuovo trasparente. L’ultimo che ha visto la luce porta la firma del noto artista ticinese Paolo Mazzuchelli, in arte PAM. A lui la commissione lo scorso anno ha proposto di realizzare un bozzetto sul tema «Albero della vita», un bozzetto che ha convinto tutti, portando alla realizzazione di un grande trasparente. Quest’ultimo sostituirà quello realizzato nel 1975 da Gino Macconi e collocato all’entrata dell’Istituto Torriani, non più esponibile a causa del suo degrado. «Sono stato subito entusiasta di questo lavoro, ma poi una volta chiuso nel mio studio sono andato nel panico - ha ammesso PAM spiegando di essersi trovato di fronte a una grande sfida -. Mi sono reso conto che la realizzazione di un trasparente richiede di essere leggero e sintetico, caratteristiche che di solito non fanno parte di me».

L’opera rappresenta un grande albero, che collega la terra e ciò che ci sta sotto – «sotto le radici io ho messo gli uomini» – con il cielo. «È partendo dal basso che dobbiamo riconquistare la superficie e la terra», ha aggiunto. L’opera racchiude anche altri elementi centrali, come il tronco immagine di vitalità, il serpente che simboleggia la tentazione e le prove quotidiane, e la farfalla che richiama la resurrezione.