«Traffichino» recidivo va in carcere per 32 mesi

«Righerà dritto, stavolta?». «Sì, stavolta, sì. In futuro mi accontenterò di lavori più umili, come il cameriere o il manovale». È sulla base anche di questa promessa che un 52.enne del Luganese è stato condannato dalla presidente della Corte delle assise criminali, Monica Sartori-Lombardi (affiancata dai giudici a latere Giovanni Celio e Luca Zorzi) a 32 mesi di prigione e alla restituzione dei circa 135mila franchi da lui sottratti nel 2022. Una domanda, quella della giudice, non posta a caso, in quanto il 52.enne nel maggio del 2023 era già stato condannato a venti mesi sospesi per due anni per truffa aggravata, falsità in documenti, cattiva gestione ed esercizio abusivo della professione di fiduciario. Ripetuta appropriazione indebita, ripetuta falsità in documenti e inosservanza delle norme legali sulla contabilità sono stati invece i capi d’accusa spiccati nei suoi confronti – e confermati in aula nel processo di rito abbreviato a carico del 52.enne– dal procuratore pubblico Daniele Galliano. Procuratore che rappresentava l’accusa anche nel processo nei confronti dell’uomo delle Correzionali di due anni fa.
Con sulle spalle una situazione debitoria di quasi 500mila franchi, il 52.enne è insomma caduto a più riprese nelle maglie della giustizia.Una prima volta, nel 2020, quando era fiduciario, gonfiando la cifra d’affari di diverse ditte sue clienti così da ottenere crediti Covid maggiorati - raggiro per il quale è stato appunto condannato nel 2023 a venti mesi sospesi -, poi, nel 2022 e nel 2024, compiendo altrettanti raggiri allo scopo, appunto, di intascarsi altri soldi illecitamente.
Gli ultimi reati
Il primo di questi si è concretizzato nel 2022 quando un suo vecchio cliente gli ha chiesto di fungere da intermediario nella vendita di due orologi di lusso. Vendita per 125mila franchi che è effettivamente andata in porto senza però che il proprietario degli orologi ne sapesse nulla. Altri 15mila franchi, sempre nel 2022, se li è procacciati prelevandoli indebitamente da un conto bancario di una società che avrebbe dovuto aiutare ad aprire e che invece ha dirottato per sé investendo il denaro in criptovalute. Mentre tra il 2024 e il marzo 2025 si è reso colpevole di aver danneggiato per circa 117mila franchi il patrimonio di un’altra ditta della quale era dirigente, stipulando contratti di leasing di automobili senza avere, appunto, il patrimonio societario per farlo. Nel frattempo, nel 2024, per farsi assumere come consulente assicurativo da un’altra azienda ha inoltre falsificato il suo estratto del casellario giudiziale, ripulendolo dei suoi reati. Ma non solo. Sempre nello stesso anno ha pure falsificato il suo estratto delle esecuzioni e ancora il suo casellario, questa volta per potersi iscrivere nel registro della FINMA quale broker assicurativo. «Avevo difficoltà a pagare le spese - ha detto l’uomo difeso dall’avvocata di ufficio, Maricia Dazzi - e ho falsificato quei documenti senza valutare in profondità le conseguenze».
Prima di ascoltare la promessa del 52.enne, posto in esecuzione anticipata della pena dallo scorso 16 luglio, «sì, stavolta righerò dritto», la giudice ha fatto sue anche le richieste del procuratore pubblico Galliano di ordinargli l’interdizione di esercitare un’attività lucrativa attraverso una ditta individuale iscritta a registro di commercio, oppure in veste di organo di una persona giuridica o di una società commerciale o in un’altra funzione analoga, come pure di assumere la carica di dirigente effettivo di una persona giuridica per la durata di 5 anni.
