Il caso

Traffico e multe: «Punite i furbi, non i residenti»

Cadenazzo, la politica chiede una deroga per i domiciliati ed il personale delle aziende attivo in via Sottomontagna - Presto verrà posata una terza telecamera al confine con Gambarogno - Velocità elevata? Esclusa la creazione di dossi
Occhio. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
03.01.2024 06:00

«Il problema di fondo è che l’applicazione standard della limitazione del traffico ai confinanti penalizza gli altri abitanti di Cadenazzo, che possono dover e voler percorrere queste strade, per la cui costruzione, manutenzione e gestione contribuiscono con le loro imposte». Nel Comune ai piedi del Monte Ceneri tengono nuovamente banco le misure introdotte un anno fa dal Municipio per limitare il traffico parassitario che, effettivamente, hanno portato ad una diminuzione del fenomeno. Nella fattispecie sotto la lente è finito il comparto Sottomontagna, al centro della mozione appena presentata da Davide Caccia (Il Centro) e da Fabio Ruggeri (UDC), i quali chiedono ora un sistema di deroghe di transito sulla falsariga di quello in vigore a Collina d’Oro (si veda più avanti) così da consentire «a tutti i domiciliati e alle aziende con sede legale nel Comune» di circolare senza il timore di vedersi appioppata una multa.

La base legale

Fra i provvedimenti adottati dall’Esecutivo guidato dal sindaco Marco Bertoli, ex procuratore pubblico, c’è infatti anche un impianto di videosorveglianza per scoraggiare i «furbetti» dall’utilizzo nelle ore di punta delle strade a traffico limitato del nucleo del paese (oltre a quella citata, anche via Prati Grandi dove ci sono le scuole Medie e via alle Stalle, con entrata dalla rotatoria vis-à-vis la stazione FFS) invece che la cantonale, quotidianamente presa d’assalto da numerosi automobilisti diretti a Locarno e a Lugano (vecchio Ceneri). La base legale per il sistema di controllo elettronico delle targhe dei veicoli è stata approvata solamente il 16 ottobre scorso dal Legislativo, peraltro all’unanimità, con applicazione subito al comparto Sottomontagna.

Come mai? Perché erano stati inoltrati dei ricorsi al Consiglio di Stato contro la relativa ordinanza. Ma non solo. C’era un altro motivo, ben più pregnante. Il provvedimento era rimasto attivo fino al 17 febbraio 2023, poi la Sezione degli enti locali (SEL) e l’Incaricato cantonale della protezione dei dati avevano reso noto che l’impiego di dispositivi di lettura delle targhe andava sospeso in quanto privo delle indispensabili norme. «La base legale deve prevedere l’oggetto e lo scopo dell’elaborazione, l’organo responsabile, gli organi partecipanti e gli utenti, i destinatari di dati, le modalità e le condizioni, la cerchia delle persone interessate, la durata di conservazione dei dati e le misure di sicurezza», rilevava la SEL.

Un fenomeno che preoccupa

Rispondendo prima di Natale all’interpellanza di Davide Caccia e Fabio Ruggeri, molto attenti al tema, il Municipio sottolineava che «eventuali procedure di contestazione delle multe, emesse prima dell’entrata in vigore della necessaria base legale, sono state trattate direttamente dalla Polizia comunale di Bellinzona senza il coinvolgimento dell’autorità comunale». Sempre l’Esecutivo, chinandosi su un’altra interpellanza, questa volta di Claudio Paganetti (PLR), ha anticipato che chiederà alla PolCom di posare un terzo apparecchio all’entrata/uscita di via Sottomontagna «al confine con Gambarogno, in modo da contrastare il fenomeno di transito su tale tratto di strada». Allo stato attuale, infatti, passando dalla via San Leonardo (in territorio di Cadenazzo, ma ad un tiro di schioppo appunto dal Comune di Gambarogno) invece che dalla via alle Stalle (dove c’è la telecamera) si può evitare di essere ripresi dal Grande fratello anti-«furbetti».

Il limite di 30 all’ora

Claudio Paganetti sollevava inoltre un’altra questione importante, la velocità dei veicoli «spesso elevata». Il Municipio ritiene che «quanto oggi presente, sia a livello di segnaletica stradale che di moderazione stradale, sia sufficiente. Il mancato rispetto della segnaletica stradale, in particolar modo sul limite di velocità a 30 km/h, può essere contrastato unicamente con controlli regolari di polizia». Ciò che è stato fatto, beninteso. Ebbene, i cinque controlli effettuati nell’ultimo anno (della durata di un’ora) hanno portato alla comminazione di tre multe su 199 transiti complessivi. Il consesso scarta infine la creazione di dossi come fatto, ad esempio, a Sant’Antonino. «Si ritiene che il risultato sia un rallentamento prima dell’attraversamento, con una successiva accelerazione, anche e ben oltre i limiti, fino al successivo», conclude il Municipio di Cadenazzo.

Come a Collina d'Oro?

Da poco meno di un anno Collina d’Oro ha introdotto il Regolamento sul disciplinamento delle strade a traffico limitato gestite dai varchi elettronici. Diciotto articoli che definiscono l’impiego di lettori di targhe «per il rilevamento e il perseguimento di infrazioni a norme comunali sulla circolazione stradale». Alla luce di quanto chiede la mozione inoltrata a Cadenazzo, ad interessarci è in modo particolare l’articolo 7, quello relativo alle deroghe. Hanno diritto ad ottenere l’autorizzazione per il transito nelle strade a traffico limitato di «regola i domiciliati e le aziende con sede legale nel Comune».

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