Il dramma

Tragedia del Monte Rosa: «Era una docente solare e piena d’energia»

Il direttore del Liceo di Mendrisio ricorda l’insegnante di biologia 28.enne, residente a Bellinzona e attiva anche alla Commercio, deceduta insieme ad un’amica durante un’escursione in alta montagna - Il DECS esprime il proprio cordoglio e predispone il sostegno psicologico per allievi e colleghi
Le insidie della montagna. ©Shutterstock
Simone Berti
04.07.2021 16:31

(Aggiornato alle 19.31) «Era una giovane docente molto attiva, solare, e piena d’energia. Era da noi da un paio d’anni e con impegno stava cercando di inserirsi in tutti gli aspetti dell’insegnamento, da quelli legati alla sua materia, la biologia, fino alla vita di sede: ho un ottimo ricordo». Attraverso queste parole il direttore del Liceo di Mendrisio Alberto Martinelli rende omaggio a Paola Viscardi, la docente residente a Bellinzona che ha perso tragicamente la vita insieme ad un’amica durante un’escursione ieri sul versante valdostano del Monte Rosa. Originaria di un piccolo Comune della provincia del Verbano-Cusio-Ossola, in Piemonte, dopo la laurea in biologia la 28.enne aveva ottenuto nel 2019 al Dipartimento formazione e apprendimento della SUPSI l’abilitazione all’insegnamento in Ticino, e attualmente insegnava appunto all’istituto cantonale di Mendrisio, oltre che alla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona. Estremamente positivo il ricordo che la giovane lascia tra colleghi, allievi e dirigenti scolastici. «In questo percorso di avvicinamento alla scuola ha dimostrato grande motivazione - prosegue Alberto Martinelli - Nello scorso anno le avevamo assegnato una docenza di classe e devo dire che ha svolto il suo compito in maniera egregia, con attitudine sempre attenta a tutte le dinamiche, sia didattiche che umane».

«Chi ha bisogno di aiuto ci contatti»
Il mondo della scuola ticinese è dunque sotto shock, e poco fa il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) ha espresso il proprio cordoglio dicendosi «profondamente toccato dalla tragedia». Nella stessa nota stampa il DECS ha altresì manifestato la propria vicinanza alla famiglia. E ha annunciato che in queste ore verrà attivato un sostegno psicologico a favore degli allievi e dei colleghi docenti. «Abbiamo scritto agli allievi i quali, se hanno bisogno, possono contattare direttamente me - spiega a questo proposito il direttore del Liceo di Mendrisio - Da domani avremo a disposizione anche il mediatore di sede». Si valuterà poi se quanto messo in campo sarà sufficiente per far fronte alle richieste: «Dopo poche ore è ancora difficile valutare l’entità delle reazioni», precisa Martinelli. «Sarò personalmente presente per tutta la giornata di domani insieme ai direttori delle due scuole» afferma da parte sua il capo della Sezione dell’insegnamento medio superiore del DECS Daniele Sartori. Il quale conferma che la figura centrale sarà quella del docente mediatore, figura per altro già presente in ognuna delle sedi, sempre pronta ad essere attivata in quei casi che si spera sempre non accadano. «Vedremo anzitutto quale sarà la richiesta dopodiché monitoreremo la situazione e decideremo se sarà necessario intraprendere ulteriori misure», aggiunge Sartori.

«Amava la vita e la montagna»
Ad aver perso la vita, verosimilmente a causa dell’assideramento sopraggiunto nel corso della bufera che ha colto di sorpresa gli escursionisti, è stata anche una grande amica della docente, di un anno più anziana, con cui condivideva la passione per la montagna. «Semplici e felici», il commento che la professoressa aveva scritto per descrivere una foto su Facebook che le ritraeva insieme, abbracciate. In queste ore di sconforto per la tragedia la 28.enne attiva e da poco residente in Ticino è stata ricordata anche da suo ex docente delle scuole medie: «Era una ragazza solare, amava la vita e la montagna - ha dichiarato sul sito de La Stampa di Torino - Porterò con me il ricordo di una persona allegra, gentile e disponibile». A breve, ha aggiunto, avrebbe voluto affrontare il Cammino di Santiago.

L’allarme, le ricerche e il tragico epilogo
Mentre le due amiche non ce l’hanno fatta, si è invece salvato il terzo componente del gruppo, un 27.enne pure piemontese. Sarebbe stato lui, nel pomeriggio di ieri, ad allertare telefonicamente i soccorsi quando il terzetto si è accorto che la situazione meteo stava peggiorando drammaticamente. Sarebbero stati colti da una bufera a quota 4.200 metri, sulla Piramide Vincent. Difficili le operazioni di individuazione dei ragazzi, anche perché a quanto pare dopo i primi contatti non c’erano più stati collegamenti. A causa della nebbia, per i soccorritori è poi stato proibitivo pure il tentativo di raggiungere la zona in cui i giovani si trovavano. Grazie all’impegno delle numerose persone mobilitate per l’emergenza, e in seguito ad un nuovo contatto telefonico che è stato possibile stabilire, gli addetti alle ricerche sono poi riusciti a trovare gli escursionisti verso le 21. Vano, purtroppo, il tentativo di rianimare le due amiche, mentre il 27.enne ha potuto essere trasportato all’ospedale con principi di congelamento agli arti, ma la sua vita non sarebbe in pericolo.

Altro gruppo in difficoltà
Nella giornata di ieri un altro gruppo di alpinisti si è trovato in difficoltà nella zona di Aosta a quota 3.900 metri, riferisce intanto il sito del Corriere della Sera. Anche in questo caso la causa è stato il meteo sfavorevole. Una squadra di tecnici del Soccorso alpino valdostano ha potuto avvicinarsi quanto possibile alla zona indicata e gli specialisti hanno poi raggiunto via terra i tre alpinisti bloccati, tutti italiani, recuperati fortunatamente in buone condizioni.