Tramontata l’età dell’oro, a Chiasso si costruisce la nuova era

Ha una storia travagliata. Ma - perlomeno per chi ha deciso di investire - anche grandi potenzialità. Non è in centro, ma quasi. E il fatto di trovarsi a meno di un minuto dall’entrata autostradale (a un chilometro sia dal valico di Brogeda, sia dalla dogana di Chiasso-Strada) lo rende strategico. Stiamo parlando dello stabile Trecor, che potrebbe presto venir abbattuto per lasciar spazio - ce lo ha confermato l’imprenditore immobiliare Angelo Gilardoni - a tre palazzine destinate ad uso amministrativo. Create cioè per ospitare uffici. La domanda di costruzione verrà depositata a breve e nella zona, cosa che non è sfuggita a diversi passanti, sono spuntate in queste settimane le modine. Segno evidente che, dal punto di vista della progettazione, qualcosa si sta muovendo. E, appunto, così è. I promotori come detto credono nelle potenzialità dell’area anche se - lo si constata con il vicinissimo Centro Ovale - non sarà affatto scontato riuscire a riempire i nuovi spazi.
Centro Ovale ancora in attesa
Al Centro Ovale per esempio, dopo il flop come centro commerciale (è ormai completamente vuoto da più di un anno), i proprietari hanno deciso a loro volta di convertire gli spazi in uffici. Quasi esattamente un anno fa - era il 17 dicembre 2019 - in una conferenza stampa era stata annunciata la riconversione degli spazi. Da allora però (nonostante la premessa fosse comunque che sarebbe stato necessario avere un po’ di pazienza vista la necessità di sistemare gli spazi) non si è più saputo niente. Il 2021 potrebbe però segnare l’anno della svolta.
Uffici anche al Fernet-Branca
E uffici sono previsti anche all’ex Fernet-Branca, dove un progetto promosso da Axim SA (ne avevamo parlato l’anno scorso) intende realizzare un gigantesco complesso al posto dell’ex distilleria in disuso. «Il progetto - avevano spiegato i promotori - prevede l’edificazione di due stabili a carattere amministrativo, dall’architettura contemporanea, in grado di soddisfare le necessità logistiche di varie tipologie di aziende che sono alla ricerca di ambienti di lavoro funzionali e al contempo moderni e rappresentativi». L’inizio del cantiere, previsto inizialmente nella primavera del 2020 ma slittato presumibilmente a causa delle difficoltà legate alla pandemia e alle grandi incertezze economiche, dovrebbe essere imminente. A Chiasso dunque c’è fermento dal punto di vista immobiliare.
Fallimento e ricostruzione
Trecor, lo ricordiamo, era fallita nel 2017. L’azienda, specializzata nella produzione di componenti del settore orologiero, della gioielleria e in lavori di rifinitura di metalli preziosi (oro in particolare), era finita in bancarotta e la sessantina di dipendenti aveva perso il posto di lavoro. La ditta aveva cambiato proprietà poco più di un anno prima, ma gli investimenti milionari fatti dai nuovi azionisti - provenienti dal Belgio - non avevano dato i risultati sperati, complice anche una forte crisi nel settore a livello internazionale. Letale, per la società, era stata una crisi di liquidità provocata da un’importante diminuzione dei volumi di lavoro. Crisi di liquidità tanto grave da spingere il pretore di Mendrisio a non concedere una moratoria concordataria ma a decidere il fallimento dell’azienda. Lo stabile era poi finito all’asta nel 2019. La stima ufficiale (si parla di una struttura industriale di oltre 3.000 metri quadrati) indicava un valore di 2,8 milioni di franchi, mentre i periti incaricati dall’Ufficio fallimenti di Lugano avevano quantificato in circa 10,6 milioni i valori del terreno e dello stabile. Come ci ha confermato l’imprenditore Gilardoni l’area è ora pronta per entrare in una nuova era. Archiviata la storica vocazione industriale si tenterà di trovare il successo attraverso il settore amministrativo e dei servizi. Un discorso che, in generale, vale un po’ per tutta Chiasso.